Il pentito Giovanni Brusca, l’ex boss di San Giuseppe Jato, lascia il carcere. Ha finito di scontare la pena e da oggi l’ex killer di Cosa nostra, che il 23 maggio 1992 azionò il telecomando per la strage di Capaci, è un uomo libero. Nel pomeriggio, “u verru” (il porco) come era soprannominato negli ambienti mafiosi, come scrive l’Espresso, ha lasciato il carcere di Rebibbia. Brusca è stato scarcerato per effetto della legge del 13 febbraio del 2001 grazie alla quale per lo Stato italiano ha finito di scontare la propria pena detentiva. Avendo scelto di collaborare con la giustizia ha ottenuto gli sconti di pena previsti dalla legge.
Oltre 80 permessi premi in 25 anni di carcere per Giovanni Brusca, 64 anni, che due anni fa aveva chiesto la scarcerazione ma la Cassazione disse di no. Era il 19 ottobre del 2019, quando i giudici con l’ermellino bocciarono la richiesta dei legali del killer di Giovanni Falcone e del mandante dell’omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, che voleva usufruire degli arresti domiciliari. La procura generale della Corte di Cassazione aveva chiesto, con una requisitoria scritta, ai giudici della prima sezione penale di rigettare il ricorso dell’ex boss di Cosa Nostra contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma. I legali di Brusca, infatti, avevano chiamato in causa la Cassazione, perché decidesse in merito alla sentenza del tribunale che, nel marzo 2019, aveva respinto l’istanza del mafioso per la detenzione domiciliare.
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“Il percorso è chiaro come il suo obiettivo e va avanti da anni sostenuto da menti criminali e da utili idioti: delegittimare lo Stato e minimizzare il ruolo della mafia nelle stragi, e di conseguenza ridurre la percezione della sua pericolosità nell’opinione pubblica e in tutte le sedi. Dobbiamo alzare la guardia perché ci stanno riuscendo”. Così il colonnello Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, commentando la scarcerazione per fine pena di Giovanni Brusca. “Brusca fa il suo gioco, nulla di nuovo – aggiunge il Capitano Ultimo – le istituzioni devono fare la loro parte. Il presidente Mattarella non ci abbandonerà in questo degrado”.
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