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Docente di Gela morta dopo l’AstraZeneca, inchiesta archiviata: i dubbi restano

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“Non ci sono correlazioni di rilievo penale” tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell’insegnante di Gela, Zelia Guzzo, 37 anni, “imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna”. Ecco perché la Procura di Gela ha chiuso l’inchiesta e chiesto l’archiviazione del procedimento penale nei confronti di ignoti per omicidio colposo.

Lo scorso primo marzo era stato somministrato il vaccino all’insegnante, che è morta due settimane dopo. La donna giorni dopo l’inoculazione di AstraZeneca aveva cominciato ad accusare un forte mal di testa e stato confusionale. Dopo il trasporto all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela era stato disposto il trasferimento al Sant’Elia di Caltanissetta dove aveva subìto un delicato intervento di neurochirurgia. I medici avevano provato a tamponare l’edema, ma per la donna non c’era stato nulla da fare dopo 13 giorni di ricovero. La Procura di Gela aveva aperto un fascicolo e sequestrato le cartelle cliniche e la documentazione circa il vaccino.

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La donna, secondo i primi accertamenti medici, sarebbe stata colpita da trombosi ed emorragia cerebrale: non aveva malattie pregresse. Gli esiti della consulenza medico-legale sono stati inviati all’Istituto superiore di Sanità e all’Aifa, come spiega il Procuratore Fernando Asaro. Ad ogni modo, sarà pure stato accertato che non c’è “correlazione penale”, ma il dubbio se ci sia correlazione tra il siero e il decesso rimane. Ed era questa la cosa importante da sapere per i cittadini.

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