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Truffa sui fondi agricoli Ue: sequestro da oltre 2 milioni nel Ragusano

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La guardia di finanza di Ragusa ha dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare, emessa nei confronti di una organizzazione accusata di numerose truffe per l’indebito ottenimento di finanziamenti comunitari concessi tra il 2013 ed il 2018 per l’impianto e
l’ammodernamento di strutture serricole nelle campagne del vittoriese. Quindici le persone indagate a vario titolo nell’ambito dell’operazione “Centoventuno”, portata a termine dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Ragusa, con il coinvolgimento di sei aziende ed imprese agricole, che avrebbero utilizzato gli indagati per accedere indebitamente ai contributi che l’Unione Europea mette a disposizione per lo sviluppo del settore in attuazione della “Misura 121- ammodernamento delle aziende agricole”.

Per cinque degli indagati i giudici hanno configurato l’accusa di associazione a
delinquere, finalizzata alla truffa ai danni della UE, all’utilizzo ed emissione di fatture false,
bancarotta fraudolenta e autoriciclaggio perché considerati principali artefici dell’intero articolato disegno criminoso, ideato e promosso da T.G. (classe ’56) imprenditore agricolo di Vittoria. Gli altri quattro, familiari e persone vicine, sono: T.S. (classe 1983) di Vittoria (RG), figlia di T.G. e legale rappresentante pro-tempore di alcune delle società coinvolte; T.F. (classe 1991), figlia di T.G., di Vittoria (RG); B.M. (classe 1986) di Vittoria (RG), legale rappresentante protempore di alcune delle società coinvolte e marito di T.S.; D.S. (classe 1959) di Comiso (RG), perito agrario che avrebbe predisposto i progetti utilizzati per accedere indebitamente ai finanziamenti ed attestare falsamente il corretto stato avanzamento lavori (S.A.L.) per l’erogazione dei contributi.

Tra gli altri indagati, oltre a soggetti piccoli imprenditori che si sono prestati ad
agevolare le diverse fasi delle truffe scoperte, figurano anche quattro funzionari
ed un dirigente dell’Ispettorato Provinciale Agrario di Ragusa, incaricati di
procedere ai controlli per constatare lo stato dei lavori, in realtà non realizzati.
L’indagine delle Fiamme Gialle è scaturita dagli sviluppi di una relazione dell’Agea
inviata in Procura, nella quale venivano segnalate incongruenze in merito alle
domande di accesso ai finanziamenti presentate da alcune società agricole che
avevano ottenuto l’anticipo di contributi economici previsti dal Programma di sviluppo
Rurale Regione Sicilia 2007/2013 – Misura 121. Il modus operandi utilizzato prevedeva la predisposizione di articolati progetti di ammodernamento, destinati poi a rimanere solo sulla carta, idonei però ad essere presi a base dagli organi eroganti per l’assegnazione ed il pagamento dei contributi.

Il gip del Tribunale di Ragusa ha disposto il sequestro preventivo, per ciascun capo di imputazione formulato fino alla concorrenza, pari a 2.693.044,14 euro. Nel corso delle perquisizioni, sono stati rinvenuti e posti sotto sequestro: denaro contante, saldi di conto corrente, polizze, depositi al risparmio, depositi titoli per un valore complessivo pari ad 128.488.67 euro; 19 Immobili (abitazioni, magazzini etc.) e 14 terreni per un valore complessivo di 1.502.613,91 euro ; 6 società agricole, 1 Holding, 1 società di riciclo plastica (quote di capitale sociale interamente versate 159.850 euro); 13 orologi di lusso, e numerosi accessori in oro di particolare pregio (bracciali, monili, orecchini, collane etc.) per i quali sono in corso le operazioni di stima; documentazione attestante il fatto che il principale indagato T.G., nel corso degli anni, per mettersi al riparo da future pretese erariali o da azioni giudiziarie “aveva costituito un trust dove aveva fatto confluire tutti i suoi beni tra cui immobili di pregio e strutture ricettive, che invece sono state oggetto del provvedimento ablatorio eseguito”.

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