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A giugno stop al coprifuoco, ma ancora mascherine: la Sicilia sogna la zona bianca

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Zona bianca a giugno, niente coprifuoco ma restano l’obbligo di mascherina e distanziamento. Si anticipano le riaperture. È quanto previsto nell’accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid. La Sicilia ormai da settimane avrebbe un numero di contagi giornaliero che le consentirebbe di passare alla fascia di rischio più bassa ma non rientra ancora tra le regioni per cui è prevista la zona bianca. Nell’Isola sono 2,5 milioni i cittadini che si sono sottoposti al vaccino e l’indice Rt si mantiene basso. Tuttavia pare si debba attendere ancora qualche giorno per ottenere l’agognato risultato.

Durante l’incontro di ieri tra il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, sono state tracciate le linee guida da recepire in una prossima ordinanza del ministro.

La proposta condivisa prevede che – fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto “coprifuoco” e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo. Il riferimento per lo svolgimento delle attività – dettaglia la nota – è quello delle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali”, adottate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e degli altri protocolli.

Da giugno torna la zona bianca per alcune Regioni. Le prime di queste che vedranno cambiare misure e regole contro il Coronavirus – secondo quanto stabilito dall’ultimo decreto covid – saranno Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna e Veneto. Nello specifico, il passaggio per Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna avverrà martedì 1 giugno, mentre Abruzzo, Veneto e Liguria passeranno in zona bianca la settimana successiva, da lunedì 7 giugno.

Sulla possibilità che tutta l’Italia entro fine giugno diventi bianca frena il virologo dell’università Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, intervenuto ad “Agorà” su Rai3, rilanciando la necessità di “attenzione e gradualità” nell’allentamento delle restrizioni anti-contagio. “Non mi dispiace l’idea di un ‘bianco rafforzato’”, perché grazie all’impatto “macroscopico e concreto” delle vaccinazioni sul carico di Covid-19 per il Servizio sanitario nazionale, i ricoveri e le terapie intensive, “possiamo aprirci, ma facciamolo con il massimo buon senso e la massima progressione possibile”. 

“Con le aperture, con tutto quello che è giusto fare” e che comporta “più contatti e più movimento – ribadisce l’esperto del Comitato tecnico scientifico della Lombardia – un certo rialzo nel numero di casi positivi ce lo aspettiamo. Non un’ondata, spero, ma un’onda di risalita. Però se si tratta di casi banali, in soggetti più giovani, non ci sarà quella paura che ci ha preso nel momento in cui Ssn ha avuto difficoltà oggettive” anche durante l’ultima ondata pandemica.

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