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Un bimbo è stato investito da un monopattino elettrico nell’isola pedonale di via Maqueda a Palermo. L’episodio risale al 25 marzo scorso, ma il video è stato diffuso soltanto adesso. Nella zona in questione, la situazione è ormai fuori controllo. Chi attraversa ogni giorno il tratto che dal Teatro Massimo va al Cassaro è pronto a giurare che non ci sono controlli per evitare che i mezzi entrino a velocità sostenuta facendo zig zag tra i pedoni. Idem per le bici elettriche.
“Ogni giorno, per due volte al giorno, percorro a piedi la via Maqueda – dice un residente della zona che preferisce non vedere pubblicato il proprio nome – camminare in santa pace nell’isola pedonale è diventato impossibile. Molti, a bordo di monopattini e bici elettriche procedono a velocità sostenuta sfiorando passanti, passeggini e cani, incuranti di tutto e di tutti. I controlli sono inesistenti, a parte alcune volanti della polizia che stazionano all’inizio della strada che vedono i mezzi in entrata e in uscita ma non muovono un dito”.
In realtà, la lodevole iniziativa del Comune ha immediatamente subito la torsione “civica” tipica di chi in un’opportunità vede più che altro il modo per dare sfogo alla propria bestialità. La situazione, infatti, non è limitata alla sola via Maqueda, a Palermo i marciapiedi sono invasi da questi mezzi “cavalcati” da chi il più delle volte ha perfino l’arroganza di chiedere ai pedoni di spostarsi. Ma se un controllo così minuzioso del territorio non è proponibile, lo è quello per le isole pedonali. Almeno.
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Questa volta, per fortuna al bimbo del video è andata bene, ma episodi limite si verificano ogni giorno nel tratto di strada “incriminato”. Purtroppo l’Amministrazione non aveva fatto i conti con i presupposti antropologici che potrebbero risiedere alla base delle scelte da operare nei confronti di utenti finali poco avvezzi al rispetto delle regole. Poco tempo fa, il sindaco Leoluca Orlando ha iniziato a monitorare con tanto di telecamere, gli incivili che gettano l’immondizia in mezzo alla strada, denunciandone poi il comportamento. Ben fatto, forse sarebbe il caso di riproporre l’iniziativa anche con i nuovi “pirati” del monopattino e delle bici elettriche. Prima che ci scappi il morto o il ferito grave.