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Peschereccio mitragliato dai libici, l’Aliseo rientra a Mazara: “Vivi per miracolo”

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È entrato al porto di Mazara del Vallo (Trapani) il peschereccio “Aliseo”, colpito giovedì scorso da una motovedetta della Guardia costiera libica. A bordo ci sono i sette uomini d’equipaggio: sul ponte, il comandante Giuseppe Giacalone, con una vistosa fasciatura bianca in testa, rimasto lievemente ferito dai colpi d’arma da fuoco sparati da una motovedetta militare libica: “Siamo vivi per miracolo”.

L’imbarcazione è rientrata scortata dalla Guardia costiera, ad attenderli al molo i familiari. Presente anche il sindaco di Mazara Salvatore Quinci. “La prossima settimana – dice – incontrerò a Roma i ministri degli Esteri e della Difesa. Va costruito un tavolo con il ministero della Pesca e l’Agricoltura”. 

L’assalto è avvenuto il 6 maggio a 35 miglia a nord della costa di Al Khums, “all’interno della Zona di protezione di pesca nelle acque della tripolitana”, come ha comunicato giovedì la Marina Militare intervenuta sul posto in soccorso con la fregata Libeccio. Ieri il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha definito quel tratto di mare “a rischio”. Il Comandante è rimasto lievemente ferito alla testa da alcune schegge del vetro della cabina e medicato a bordo dai militari italiani. Ieri il figlio Alessandro, che ha parlato con il padre via radio, ha raccontato che i pescatori sul peschereccio “sono stati inseguiti per due ore” e che “dalla motovedetta sparavano ad altezza d’uomo“. Un’inchiesta stabilirà la dinamica di quanto accaduto durante l’abbordaggio della Guardia costiera libica. Ci sono delle immagini che sono state girate dalla Marina militare italiana.

+++  In aggiornamento +++

 

 


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