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Lo Steri riapre le porte: visite ed eventi al via da giugno

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Torna visitabile nella sua integrità Palazzo Chiaramonte, conosciuto come lo “Steri”, uno dei monumenti simbolo di Palermo e sede dal 1601 al 1782 del Tribunale dell’Inquisizione. Luogo di delitti efferati e inaudite sofferenze, l’imponente struttura ricorda i soprusi subiti dai prigionieri rinchiusi nelle carceri e nelle celle del piano inferiore.

Restaurato negli anni settanta dagli architetti Carlo Scarpa e Roberto Calandra,è oggi sede del Rettorato degli Università degli Studi di Palermo. Esempio dello stile architettonico che nasceva in Sicilia all’inizio del ‘300 detto chiaramontano, il palazzo è arricchito da imponenti colonnati e bifore e trifore che regalano alla città un pezzo importante di storia da potere finalmente ammirare nella sua interezza. Tra il 1468 e il 1517 il palazzo ospitò anche i viceré spagnoli e dopo essere stato sede del Tribunale e della Dogana, dal 1800 al 1958, subì un lungo abbandono.

Con l’affidamento a Coopculture, che da tempo promuove già l’Orto Botanico, si è creata una grande sinergia tra pubblico e privato, che ha permesso di far diventare lo Steri “la nostra sede più importante, l’emblema del vicendevole rapporto di compenetrazione e appartenenza tra Ateneo e Città – come afferma il Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Fabrizio Micariun’occasione di conoscere ed ammirare la realtà di un contesto storico profondamente legato alla storia di Palermo e della Sicilia“.

Paolo Inglese, direttore del SiMuA dichiara soddisfatto come questa sia “una nuova sfida per il sistema museale in analogia con quanto fatto in Orto Botanico, una grande responsabilità e un orgoglio custodire e far conoscere la grande storia del Palazzo Chiaromonte e della nostra Università”.

La direttrice generale di Coopculture Letizia Casuccio sottolinea inoltre come questo intervento sia “motivo di orgoglio per il riconoscimento del buon lavoro svolto con l’Orto Botanico, oggi più che mai è una chiamata alla ricostruzione che non potevamo disertare. Restituire lo Steri e La Vucciria a Palermo vuol dire accendere una luce di speranza, per una città che nella cultura può nuovamente trovare la direzione per il riscatto che merita”.

Si potrà anche ammirare il dipinto che ritrae il mercato la Vucciria di Renato Guttuso che, rientrato in Sicilia dopo essere esposto per molto tempo alla Camera dei Deputati, ha trovato una nuova, importante, musealizzazione.

I curatori del palazzo rivelano come la struttura adesso si presenta come un insieme di sette secoli di arte e storia che racchiudono “le carceri segrete della Santa Inquisizione, vero mansionario nascosto di preghiere, invettive, disegni che i prigionieri di Torquemada graffiarono sulle pareti; l’atrio imponente, gli spazi liberi dagli uffici universitari; la sala dei Baroni dove da poco più di un anno è stato restituito nella sua straordinaria bellezza, il soffitto ligneo trecentesco, vera Bibbia cavalleresca”.

Il complesso riaprirà a giugno, con un biglietto unico, nuovi sistemi di ticketing online, una carta integrata e un programma eventi.

 

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