Via libera ai ristori, arriva l’ok del Consiglio dei Ministri con un decreto composto da 32 articoli.
Previsti 400 milioni di euro per le fiere che sono state cancellate dal Dpcm. È quanto prevede l’articolo 7.
Altri 400 milioni per le agenzie di viaggi e i tour operator alle guide e gli accompagnatori turistici. Altri 100 saranno destinati per il Fondo emergenze delle imprese e delle istituzioni culturali: le risorse aggiuntive andranno in particolare al ristoro delle perdite subite dal settore relative alla organizzazione di fiere e congressi.
Tetto a 150mila euro, non a chi ha già chiuso. Il nuovo contributo a fondo perduto andrà “a tutti gli operatori dei settori economici interessati dalle misure restrittive”, senza limiti di fatturato. Chi non ha fatto domanda del contributo a fondo perduto con il decreto Rilancio dovrà presentare domanda ad hoc. Esclusi dal ristoro chi ha attivato la partita Iva a partire dal 25 ottobre o quelli che hanno già cessato l’attività prima di questa data.
L’Agenzia delle eEntrate riaprirà l’apposito canale web per consentire di presentare le nuove istanze e calcolare il contributo, sulla base degli stessi parametri utilizzati per chi lo aveva già ricevuto in precedenza. Le quote saranno “differenziate per settore economico” individuato in base ai codici Ateco. Per chi ha già ricevuto il contributo in estate il ristoro sarà “corrisposto dall’Agenzia delle entrate mediante accreditamento diretto sul conto corrente bancario o postale sul quale è stato erogato il precedente contributo”.
A novembre, infine, arriveranno 800 euro ai precari del settore sport. Pignoramenti degli immobili bloccati fino al 31 dicembre 2020 e licenziamenti bloccati fino al 31 gennaio 2021. Per tutte le imprese “abbiamo garantito altre 6 settimane di cassa integrazione Covid-19 utilizzabili dal 16 novembre al 31 gennaio 2021 o, in alternativa, ulteriori 4 settimane di esonero contributivo. Al contempo, proroghiamo il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio“, dice il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo.