L’allarme turismo è pronto a scattare nelle nostre affascinanti località, dai borghi storici dall’entroterra siciliano ai comuni rivieraschi con le loro distese di spiagge e verde, dai borghi di pescatori di Aspra, Sferracavallo, ma anche di Mondello e lungo le coste Palermo-Trapani e Palermo-Messina sino a Taormina; sono in stato di allerta, albergatori, ristoratori, dal ristorante alla storica trattoria ai concessionari di lidi marittimi e fino ai rifugi montani, decisi a far valere i propri diritti di imprenditori del turismo e di artefici dello sviluppo economico; si domandano che estate 2021 li aspetta, lo chiedono ai politici regionali, al governo centrale.
Nel frattempo, in attesa di risposte, diverse sono le iniziative programmate per incentivare il richiamo turistico nel territorio, soprattutto in quei comuni che sono testimonianza di storia, tradizione e di arte. Se l’incertezza dell’andamento del Covid – con contagi, piano vaccinale, paure per presunti effetti collaterali, con il divieto di spostamenti da comune a comune, da una regione all’altra – frena le stesse iniziative ed entusiasmi, la propaganda e il richiamo turistico è giusto che non si fermi, augurandoci tutti di poter godere di un’estate piena e senza più timori del Coronavirus. Tuttavia, non si può nascondere che il problema turismo siciliano, estate o non estate, annualmente si ripropone con i suoi acciacchi e con la politica poco incisiva negli investimenti per l’ammodernamento delle diverse strutture.
Secondo gli ultimi dati della Regione Siciliana, i 1.302 esercizi alberghieri (censiti sino all’anno 2017) rappresentano il 19,3% della recettività regionale con 60,8% di letti disponibili, per complessivi 123 mila 515 posti letto. In termini qualitativi la ricettività alberghiera isolana si avvale per il 39,1% di strutture appartenenti alla categoria 3 stelle, seguono gli hotel a 4 stelle. Nel complesso, la capacità ricettiva alberghiera in Sicilia ha un trend positivo, ma necessitano nuovi interventi per allargare la rete alberghiera necessaria dal 2017 e garantirne più qualità dei servizi, tenuto presente che lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione dipendono in gran parte dallo sviluppo del turismo.
Il pessimismo sul futuro della ricettività alberghiera nell’Isola cresce di giorno in giorno, soprattutto oggi in cui ogni decisione sembra bloccata in attesa del dopo Covid; per tornare all’attività turistica del 2017, gli operatori del settore dicono che bisognerà attendere fino al 2023, e se non si interviene con finanziamenti regionali e statali in aggiunta a quelli privati, si dovrà attendere per circa 15 anni per avere una struttura qualificatamente corrispondente alle nuove esigenze logistiche e a nuove e crescenti prenotazioni. Intanto, il danno economico ha raggiunto, secondo dati statistici, alti livelli di crisi occupazionale non più sostenibili con i soli ristori governativi. Occorrono, quindi, nuove strategie strutturali e di promozione turistica con informazione divulgativa in Italia e all’estero, soprattutto sui giornali online – che non conoscono confini nella comunicazione – e con tariffe agevolate per comitive di turisti in viaggio, quando sarà il tempo, verso la Sicilia.
In queste settimane, si è fatto un gran parlare, con annunci di ottime iniziative dell’Anci Sicilia nei comuni, nell’ambito della ”rete” di 17 borghi in cui dovrebbero trovarsi uniti nel risveglio del turismo nei nostri piccoli paesi storici e nel territorio regionale, con la finalità di incrementare l’afflusso di visitatori, la conoscenza della buona cucina siciliana, nell’agevolare l’ospitalità più generosa possibile. E sono stati lanciati appelli, addirittura a votare attraverso internet “Borgo dei Borghi” il gradimento del comune e di località scelte per le vacanze e le visitazioni in luoghi storici, come anche a Contessa Entellina, 1.600 abitanti, nell’ambito del concorso nazionale “Il Borgo dei Borghi 2021” che si rifà agli anni scorsi in cui vinsero la competizione Ganci, Petralia Soprana, Sambuca di Sicilia e Montalbano Elicona. Tra gli altri borghi, parteciperà al concorso anche Geraci Siculo, definita la perla delle Madonie e, a quanto pare, tra i primi a rappresentare la Sicilia a livello nazionale. La finale di questo concorso con la premiazione del più bel borgo d’Italia, trasmessa da Raitre in prima serata, domenica 4 aprile.
Come riconoscimento ai trascorsi storici, a Contessa Entellina si è pensato a un “murale” che si ispiri al busto della contessa Eleonora D’Aragona, conservato a Palazzo Abatellis, a Palermo. La contessa, nipote del re di Sicilia Federico II, moglie di Guglielmo Peralta, signore di Sciacca, nella metà del Trecento, governò e morì a quasi sessant’anni in territorio tra Giuliana e Caltabellotta (da ag. Ansa) e il suo monumento, ad opera di Francesco Laurana, fu eretto nel monastero di Santa Maria del Bosco vicino a Contessa Entellina, borgo distante da Palermo poco più di 80 chilometri. Oltre al “murale” (opera di Igor Scalisi Palminteri) dedicato alla contessa Eleonora D’Aragona, ne saranno allestiti diversi altri che si riferiscono a periodi antichi del borgo, ad opera di Vincenzo Muratore, Carmelo Giallo, Vincenzo Bruno. Il sindaco di Contessa Entellina, Leonardo Spera, si augura che il borgo, sinora lontano dal circuito turistico, susciti nel vacanziere il desiderio di conoscenze storiche e scelga Contessa Entellina per le sue visitazioni; Laura Anello, presidente delle Vie dei Tesori, aggiunge: “Sarà la scoperta di un territorio storico e da valorizzare”.