I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo hanno effettuato un arresto in flagranza di reato nei confronti di un soggetto accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso, per aver chiesto il “pizzo” ad un giovane imprenditore edile che gestisce un cantiere nel quartiere palermitano della Vucciria. Quest’ultimo, che stava eseguendo lavori di ristrutturazione di interni, è stato avvicinato dall’indagato, che gli avrebbe manifestato la necessità di “mettersi a posto”, versando una cifra pari a 300 euro.
Sulla base di quanto ricostruito dalle indagini, nei giorni scorsi la vittima avrebbe subìto alcuni furti di attrezzature a opera di ignoti, man mano che le richieste estorsive diventavano sempre più esplicite. Le pressioni subite hanno spinto la vittima a rivolgersi a un’associazione che promuove la legalità e l’impegno antimafia attraverso la gestione di uno sportello antiracket e antiusura e, anche grazie al supporto di quest’ultima, ha trovato il coraggio di denunciare nei giorni scorsi alla guardia di finanza quanto stava accadendo.
L’11 marzo scorso, dopo aver reperito i contanti necessari, il giovane imprenditore ha raggiunto il luogo dell’incontro concordato, ma stavolta sono prontamente intervenuti i finanzieri, che avevano contrassegnato le banconote, procedendo all’arresto in flagranza dell’indagato, su cui sono stati rinvenuti, già nascosti, i 300 euro appena ricevuti per la “messa a posto”. L’operazione di polizia, dunque, si è conclusa in pochi giorni grazie alla denuncia presentata dalla vittima con l’arresto dell’indiziato, in fase di convalida da parte dell’Autorità giudiziaria palermitana.