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Crolla la ripresa in Sicilia, Leoluca Orlando: urge più capacità progettuale nelle realtà locali | EDITORIALE

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In un anno, il Covid ha annullato dieci anni di ripresa sociale ed economica delle famiglie, imprese e attività commerciali. A picco l’operatività e speranza nel futuro migliore: è quanto emerge dall’indagine istruttoria nazionale Istat, aggiungendosi al crollo delle relazioni umane – e con un tasso di povertà più che raddoppiato rispetto al 2010  fermo al 4% – che a poco più di quest’ultimo anno ha stravolto il nostro modo di vivere, con sofferenze anche psicologiche soprattutto tra i giovani e gli anziani.

Leggendo poi le cronache, si può scoprire come un certo tipo di società affaristica approfitti della crisi economica, vegeta e cresce alla luce del sole, convinta di uscire indenne dal controllo delle Forze dell’Ordine impegnate quotidianamente contro il malaffare.

Si scopre, ad esempio, che i “furbetti del cartellino” (che timbrano al mattino la loro presenza al lavoro per subito dopo uscire da porte secondarie per rientrarvi dopo ore di assenza ingiustificata) stanno sparendo dalle citazioni di cronaca, per lasciar spazio a quelli che in Sicilia definiamo i furbastri dell’intrallazzo, che nella cultura popolare dialettale nostrana indica il complesso di attività del malaffare contro tutte le regole di comportamento civile e giudiziale.

Così, i furbastri si dimostrano abili nel condizionare l’attività amministrativa di alcuni Comuni che, poi, fatalmente cadono nel commissariamento prefettizio con  apertura di fascicolo penale in ipotesi di presunta infiltrazione mafiosa. Leggendo le cronache, l’auspicato cambiamento in meglio della società nei comuni trova enorme difficoltà, e sembra che anziché svilupparsi,  regredisca di giorno in giorno nel malessere generale tra i residenti.  E non è solo colpa della sofferenza che da più di un anno ci provoca il Covid; è l’atavica  mentalità dell’illecito che ritorna, essenzialmente quando è più grave la crisi economica, come in un ciclo infernale.

Ma dai Comuni scatta l’allarme, chiedono urgenti provvedimenti finanziari per uscire dallo stallo amministrativo, l’Anci-Sicilia e le Anci del Mezzogiorno scrivono, in solido, a Draghi, alle ministre Carfagna e a Maria Stella Germini, con deleghe per il Sud e la Coesione sociale, nonché per le Autonomie locali, affinché si intervenga con provvedimenti urgenti, mente Leoluca Orlando sindaco di Palermo e presidente dell’Anci-Sicilia auspica, nell’ambito finanziario, più capacità progettuale e organizzativa delle realtà locali, un dibattito acceso per il futuro delle aree interne che merita risposte  urgenti e concrete.

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