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Il sindaco di Torino Chiara Appendino non si ricandiderà per il secondo mandato. L’ha annunciato in Consiglio Comunale alla maggioranza pentastellata. Tra i motivi che l’hanno spinta a fare questa scelta, anche la recente condanna di primo grado a sei mesi per falso ideologico nell’ambito del processo Ream. L’accusa era di errata imputazione a bilancio di 5 milioni di euro.
“Ho sempre operato nell’esclusivo interesse del Comune che al massimo, mi accusano di aver favorito igiustamente – dice Appendino – per questo farò ricorso in appello ma la condanna, anche se di lieve entità, resta tale. E in politica, prima di ogni cosa, bisogna essere coerenti con i propri principi”.
“Io – aggiunge – sono assolutamente certa di aver sempre e solo salvaguardato gli interessi dell’ente che amministro e soprattutto, di aver agito in totale buona fede e per questo farò ricorso in appello. Tuttavia, le tempistiche per arrivare a sentenza, vanno oltre la scadenza elettorale del 2021″.
La condanna nei confronti del sindaco di Torino, che ha affermato di aver percepito una solidarietà mai riscontrata prima, è stata pronunciata il 21 settembre scorso.
“Stamattina ho comunicato la mia decisione a Crimi, Grillo e Casaleggio. Li ho chiamati per comunicare una decisione personale, che ho preso io in autonomia. Queste – conclude – sono decisioni che si assumono e si comunicano”.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha preso atto della decisione della prima cittadina: “Ancora una volta ha dimostrato grande responsabilità“, ha scritto su Facebook.