Un tatuaggio con i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e tutto sarebbe andato a posto. Sarebbe stato questo il consiglio del boss a Niko Pandetta, avvolto dalle polemiche per le sue esternazioni in tv sulla mafia. Secondo l’accusa, sarebbe stata questa la strategia di Jari Ingarao, arrestato oggi dai carabinieri assieme ad altre 19 persone per associazione mafiosa. Il consiglio che si presume abbia dato al suo pupillo della canzone meolodica che lo andava a trovare anche mentre era agli arresti domiciliari.
Nel 2019, Pandetta era stato ospite di una trasmissione Rai e riferendosi a Falcone e Borsellino aveva detto che chi fa queste scelte di vita (ovvero la lotta al crimine organizzato, ndr) “per come gli piace il dolce poi gli deve piacere pure l’amaro“. Parole che avevano suscitato lo sdegno del panorama nazionale.
Il cantante catanese, nipote di un pregiudicato per mafia, era entrato nell’occhio del ciclone, avrebbe dovuto fare un concerto a Palermo ma dopo le polemiche seguite al suo intervento in Rai non se ne era fatto più niente. Per questo motivo, si era rivolto al suo amico Ingarao: “Gli ho detto io a lui: fatti un tatuaggio e ti scrivi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e si risolvono i problemi” e i “poblemi” Ingarao sapeva come farli rientrare.