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I militari della Compagnia di Castelvetrano, nell’ambito delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Marsala per l’omicidio di Vincenzo Favoroso, hanno localizzato e recuperato due fucili a canne mozze, uno dei quali potrebbe essere l’arma che ha ucciso il giovane di Castelvetrano, meglio noto agli amici come “Takatà”.
I Carabinieri sono arrivati al rinvenimento dei fucili mettendo in campo numerose unità per rastrellare i terreni limitrofi al luogo del ritrovamento del corpo esanime del giovane. L’attività ha dato i suoi frutti: all’interno di una cavità di un albero di ulivo, non lontano dal luogo del ritrovamento della vittima, è stata rinvenuta una doppietta a canne mozze, perfettamente mimetizzata nell’incavo del tronco ligneo.
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Ulteriori ricerche hanno interessato anche il letto del fiume Modione, dove i Carabinieri, con il prezioso contributo del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Palermo, dopo aver minuziosamente setacciato il corso d’acqua, hanno trovato un’ulteriore doppietta, sempre a canne mozze, protetta da un involucro di plastica ermeticamente chiuso.
Le armi, sequestrate, saranno sottoposte ad approfonditi esami, non solo di tipo balistico, ma anche per il rilevamento di eventuali tracce biologiche. Verranno, inoltre, analizzate tutte le caratteristiche tecniche per delineare, in caso di riscontri positivi, ancora meglio l’assassinio dello scorso novembre.
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