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L’odore delle lacrime delle donne riduce l’aggressività maschile: la ricerca

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“Da una lacrima sul viso ho capito molte cose”, cantava Bobby Solo. A distanza di 60 anni esatti dall’uscita della canzone, la scienza sembra dargli ragione: una lacrima femminile può fare la differenza, nel senso che può avere un effetto “calmante” su lui. Questione di chimica. È quanto rileva una nuova ricerca pubblicata sulla rivista “Plos Biology”, secondo cui le lacrime delle donne contengono sostanze chimiche, appunto, che bloccano l’aggressività negli uomini. Annusarle ridurrebbe dunque questo tipo di comportamento. Lo studio è stato condotto dalla ricercatrice Shani Agron al Weizmann Institute of Science, in Israele. L’odore delle lacrime, da quello che è emerso, porterebbe a una ridotta attività cerebrale correlata all’aggressività.

È noto, spiegano gli esperti, che l’aggressività maschile nei roditori viene bloccata quando sentono questo odore. È un esempio di “chemosegnali” sociali, un processo comune negli animali ma meno comune, o meno compreso, negli esseri umani. Per determinare se esiste lo stesso effetto nelle persone, i ricercatori hanno esposto un gruppo di uomini alle lacrime emotive delle donne oppure a una soluzione salina durante un gioco a due. Il gioco era progettato per suscitare un comportamento aggressivo nei confronti dell’altro giocatore. Gli uomini erano portati a credere che l’avversario stesse barando, e quando ne veniva data l’opportunità potevano vendicarsi dell’altro giocatore facendogli perdere denaro.

Durante l’esperimento gli uomini non sapevano cosa stavano annusando e non riuscivano a distinguere tra le lacrime e la soluzione salina, entrambe inodori. Quello che è emerso è che il comportamento aggressivo e di ricerca di vendetta durante il gioco è diminuito di oltre il 40% dopo che gli uomini hanno annusato le lacrime emotive delle donne. L’imaging funzionale ha poi mostrato due regioni cerebrali legate all’aggressività – la corteccia prefrontale e l’insula anteriore – che diventavano più attive quando gli uomini venivano provocati durante il gioco, ma non così tanto attive nelle stesse situazioni in cui stavano annusando le lacrime.

A livello individuale, maggiore risultava la differenza in questa attività cerebrale, meno spesso il giocatore si vendicava durante il gioco. Trovare questo collegamento tra lacrime, attività cerebrale e comportamento aggressivo implica che i chemosegnali sono un fattore anche nell’aggressività umana. “Proprio come nei topi, le lacrime umane contengono un segnale chimico che blocca l’aggressività maschile. Ciò – concludono gli autori – va contro l’idea che le lacrime emotive siano unicamente umane”.

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