Apprensione per i pescherecci siciliani ostaggi in Libia da settembre scorso. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha scritto ai parlamentari europei e nazionali eletti in Sicilia per invitarli a fare il possibile per liberare gli equipaggi.
Si tratta delle imbarcazioni “Antartide” e “Medinea” che sono state poste sotto sequestro dalle autorità libiche, il primo settembre, a 35 miglia di distanza dalle coste di Bengasi. Il 22 settembre, le famiglie dei pescatori hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi sostenendo che il governo non stesse facendo abbastanza.
“Mi appello a tutti e a ciascuno di voi – scrive Musumeci – affinché sia intrapresa con urgenza ogni utile iniziativa presso il Governo italiano, in particolare il ministero degli Affari esteri, e presso la Commissione dell’Unione Europea, nonché nei confronti dei competenti Organismi internazionali, per giungere al rilascio immediato dei marittimi e dei motopescherecci sequestrati”.
Musumeci lo scorso 11 settembre si era già rivolto al presidente del Consiglio dei Ministri, ricevendo assicurazioni in tal senso dal Premier. “La sottrazione di questi nostri concittadini alla propria terra e alle loro famiglie che ho personalmente incontrato, desta ancor maggiore preoccupazione alla luce del noto stato di incertezza e confusione che caratterizza la situazione politica e istituzionale dello Stato libico”.
“È preminente nei fatti accaduti il profilo umanitario – conclude Musumeci– ma non possono essere sottaciuti, su un piano più generale, anche gli ingenti danni economici che derivano alla marineria siciliana”.