L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Palermo,Totò Orlando, è stato condannato a un anno e sei mesi con pena sospesa per tentata concussione. La sentenza di secondo grado è stata emessa dalla Corte di Appello del capoluogo. Orlando è accusato di una vicenda che risale alla sindacatura di Leoluca Orlando. Avrebbe tentato di far promuovere una persona a lui vicina facendo pressioni sull’allora capo dei vigili urbani, Serafino Di Peri. Orlando, al tempo presidente del Consiglio Comunale, si sarebbe speso in favore di questa persona per fargli ottenere un incarico di “alta responsabilità anche con Dario Gristina, un altro componente della commissione preposta alla selezione.
Sarebbe stato il dirigente comunale Antonino Rera, il “favorito” che Totò Orlando avrebbe voluto vedere in quel posto, per cui ne avrebbe caldeggiato l’assegnazione. I fatti risalgono al 2015. La selezione in questione riguardava il posto da assegnare per responsabile dell’ufficio di consulenza giuridico amministrativa del Consiglio comunale. Il caso saltò fuori, così come le pressioni che avrebbero subito Di Peri e Gristina, e fu scelto Nicolo Giuffrida. Obiettivo sfumato, arrivò il processo che nel 2021 lo vide soccombere con una condanna di primo grado.
Per di più Orlando avrebbe rischiato la decadenza prevista dalla legge “Severino”, se non fosse che la concussione fu solo “tentata”, e che Rera nel corso del processo ritrattò le sue dichiarazioni in precedenza a favore di Orlando. Rerà è stato poi prosciolto dall’accusa di favoreggiamento. A Di Peri, che si era costituito parte civile, invece, è stato accordato un risarcimento di 7mila euro. Il legale di Totò Orlando valuterà adesso il ricorso in Cassazione.
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