Presunta truffa sul Reddito di Cittadinanza scoperta dalla polizia di Stato a Caltanissetta: sono 27 le persone denunciate, di cui 23 stranieri, per aver attestato falsamente il possesso dei requisiti previsti per l’ottenimento del Reddito di Cittadinanza. False informazioni all’Inps e, come se non bastasse, alcuni stranieri avrebbero continuato a percepire il sussidio, sebbene da anni fossero tornati a vivere nel proprio Paese. “In alcuni casi – spiegano gli investigatori – l’illegittima percezione delle erogazioni di sostegno al reddito sono state ottenute dagli stranieri grazie a false attestazioni di cittadini italiani, i quali sono stati segnalati unitamente alle persone che ne hanno illegalmente beneficiato”.
La presunta truffa è stata scoperta durante i controlli di routine dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Caltanissetta, nel corso dell’ordinaria attività finalizzata al rilascio dei permessi di soggiorno. “La trattazione delle pratiche connesse al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno, eseguita dal personale della Polizia di Stato, comprende spesso anche accertamenti reddituali a carico degli interessati e dei loro nuclei familiari, volti a verificare la sussistenza di adeguate fonti di sostentamento”.
Gli indagati, dunque, avrebbero falsamente attestato all’I.N.P.S. l’esistenza di requisiti di legge di cui non erano in possesso. “In molte occasioni è stato riscontrato, in particolare, che gli stessi avevano attestato di possedere un permesso di soggiorno di tipo diverso da quello loro rilasciato, in quanto la legge consente di accedere ai citati benefici economici solo agli stranieri in possesso di determinate tipologia di permesso di soggiorno”.
Dagli atti risulterebbe, inoltre, che in alcune ipotesi l’erogazione dei sussidi sarebbe stata ottenuta a seguito di false informazioni fornite all’ente erogatore in ordine alla composizione del nucleo familiare ed alla residenza. In alcuni casi, ad esempio, è stata dichiarata una composizione del nucleo familiare più ampia rispetto a quella reale, per ottenere erogazioni di maggior importo. In altri, sono stati taciuti precedenti o pendenze giudiziarie ostative all’accesso al beneficio.
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