GUARDA IL VIDEO IN ALTO
Questa mattina le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Palermo hanno posto agli arresti domiciliari 2 imprenditori palermitani e sequestrato beni e denaro per circa 650 mila euro nonché l’intero capitale sociale e relativi beni aziendali di 3 società per un valore di circa 1 milione e 700 mila euro. Sono i fratelli Vincenzo e Liborio Abbate, di 49 e 54 anni imprenditori attivi nel settore delle pulizie generali di edifici a cui gli investigatori contestano, a vario titolo, i reati di bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.
Le indagini svolte dalla guardia di finanza del gruppo di Palermo avrebbero permesso di scoprire un complesso e articolato “sistema di società”, pensato e realizzato da un’unica regia che sarebbe riconducibile agli indagati, nell’ambito del quale le persone giuridiche coinvolte sarebbero state la continuazione aziendale dell’altra, con analogo oggetto sociale, soci e coincidenza di sedi operative ed asset aziendali. “Gli Abbate – spiegano le Fiamme Gialle – secondo uno schema illecito reiterato nel tempo, svuotavano e poi mettevano in stato di insolvenza l’impresa originaria sorta nel 1986, mediante la creazione di una rete di società, formalmente controllate dalla prima e soggette ad una direzione unitaria da parte dei fratelli imprenditori, alle quali sono stati ceduti beni societari e rami d’azienda”.
È coinvolta nelle indagini, ma non colpita dal provvedimento cautelare odierno, anche la madre degli imprenditori, M.C., 78 anni, posta formalmente, dal 2016, a capo della società poi fallita.