Due ragazzine di 13 anni, cugine, sono state violentate da un gruppo di adolescenti al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Il fatto, raccontato oggi dal quotidiano “Il Mattino“, è avvenuto a inizio di luglio quando le due cuginette sarebbero state portate in un capannone. Il branco che avrebbe abusato delle due ragazzine sarebbe stato composto da sei ragazzi, forse tutti coetanei delle vittime. Le indagini sono iniziate ad agosto quando i familiari delle vittime hanno presentato una denuncia ai carabinieri. Ci sarebbe stato un fermo, quello dell’unico maggiorenne appartenente al gruppo. Le due cuginette ora si troverebbero in una casa famiglia lontano da Caivano.
La vicenda richiama l’orrore dello stupro commesso, pure a luglio, a Palermo dove sette ragazzi hanno portato con la forza una 19enne in un cantiere abbandonato nei pressi del centro storico del capoluogo siciliano, abusando di lei a turno. L’orrore del fatto ha scosso tutta l’Italia e i sette indagati, tutti giovanissimi, uno di loro minorenne all’epoca della violenza, sono stati trasferiti dal carcere di Pagliarelli. Nonostante si trovassero in isolamento, infatti, sarebbero arrivate loro delle minacce da parte dei detenuti. Nel codice “deontologico” della criminalità, infatti, stupratori e pedofili non sono ben visti dalla comunità carceraria che tende a isolare e “punire” chi si macchia di questi reati. Il minorenne, invece, che ha compiuto 18 anni pochi giorni dopo il reato, era stato scarcerato e spedito in comunità, ma il pm aveva fatto ricorso. Giusto il tempo, sembrerebbe, di vantarsi sui social di quanto aveva fatto per tornare nuovamente in cella.
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