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VIDEO| Conte espugna Palazzo Madama, governo salvo: il Senato dice “sì” alla fiducia

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La lunga giornata del premier Giuseppe Conte si è conclusa con 156 voti favorevoli, 140 contrari e 16 astenuti. Il governo è salvo: due voti sono arrivati anche dai senatori di Forza Italia, Rosaria Rossi e Andrea Causin.

Oggi è stata la prova più dura, dopo aver incassato ieri alla Camera 321 voti che gli hanno consentito di affrontare l’Aula più difficile, quella del Senato. Sia ieri che oggi, Conte ha parlato della pandemia in termini di “sfida epocale“, rintuzzando e a volte andando oltre le accuse, in alcuni casi le contumelie, degli avversari politici.

“Un perdente“, lo ha definito Ignazio La Russa di Fratelli d’italia che ha ricordato quando Berlusconi, durante il suo ultimo governo, rassegnò le dimissioni pur avendo i numeri per continuare il mandato, “obbedendo” al Capo dello Stato che gli aveva chiesto un passo indietro per la mancanza di una stabilità a lungo termine.

Il fatto di non essere passato attraverso le elezioni e di aver svuotato il Parlamento delle sue prerogative, i rilievi più frequenti che sono stati mossi al premier. Ma il discorso più atteso era quello del leader di Italia Viva, Matteo Renzi, il fautore della crisi di governo. Dagli interventi che lo hanno preceduto sia al Senato, che ieri a Montecitorio, sembrerebbe che la decisione da parte di Conte di trattenere la delega ai servizi segreti, sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

“C’è bisogno di dirci le cose in faccia, in modo tranquillo. Non è il momento della crisi?”, ha detto Renzi durante il suo intervento. “Questo è il momento opportuno, perché ora o mai più si può fare la discussione. Ora ci giochiamo il futuro, non fra sei mesi. Ora o mai più perché c’è un nuovo presidente degli Stati Uniti. Perché Merkel e Macron hanno siglato accordi con la Cina mentre noi siamo rimasti a guardare. Perchè questo è l’anno del G20 in Italia. Ora o mai più per il Mes”. Su questo punto il senatore di Iv si è soffermato in particolar modo, sostenendo si tratti della più grande opportunità che si ricordi a memoria d’uomo dai tempi del Piano Marshall.

Renzi ha poi elencato le proposte rifiutate dal premier durante la permanenza di Iv al governo e tornando sugli investimenti da sempre al centro della sua attenzione ha aggiunto: “Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo su scuola o sanità”. Poi il guanto di sfida: “Idee e non poltrone, il Paese non merita questo mercato indecoroso, vediamo se arrivera a 161 (il numero di voti necessari per ottenere la fiducia, ndr)”.

Intorno alle 20,30 è intervenuto il leader della Lega Matteo Salvini che ha subito puntato il dito contro l’attaccamento alla poltrona dell’attuale governo. “È un dibattito surreale, per qualcuno qui il problema è perdere lo scranno, qualche collega mi ha fatto vergognare di essere senatore”.

Rivolgendosi a Renzi ha poi sottolineato che la Lega ha “mollato sette poltrone, non due“. Un passaggio sul tema europeo. “Se la Ue imporrà la patrimoniale, nuove tasse, e voi direte sì sarete attentatori nei confronti degli italiani”. Salvini ha interpellato i senatori a vita “che si apprestano a votare la fiducia” ricordando “cosa diceva il leader dei 5 Stelle di loro, ‘non muoiono mai o muoiono troppo tardi’ “, aggiungendo di essere d’accordo con la presidente Casellati, che aveva definito “irrispettose” le sue parole. “Sì, è vero, sono d’accordo – ha detto – sono parole vergognose, quindi sono certo che il senatore Licheri, del M5S che parlerà dopo di me, si scusi a nome di Beppe Grillo“.

” ‘Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura una volta sola’. Viva l’Italia che non ha paura e andate a casa che è ora”. Così il senatore leghista ha concluso il suo intervento in Senato, citando il giudice Paolo Borsellino, già menzionato da Conte che lo ha ricordato nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 81esimo compleanno.

21,53:Chi ha votato a favore del governo Conte, è fuori dal partito”, così Anna Maria Bernini, capogruppo azzurro al Senato, commentando il sì alla fiducia degli azzurri Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin.‘I miei senatori sono stati straordinariamente compatti e coerenti, sono orgogliosa di loro, ma chi ha votato per questo governo, è fuori da Forza Italia”.

22,00: caos sul voto di Alfonso Ciampolillo, ex-M5S del gruppo Misto. Il senatore chiede di votare ma la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, lo ferma: “Avevo già chiuso la votazione della seconda chiama”.

22,04: la presidente Elisabetta Casellati ha chiesto di vedere la registrazione video della seduta dopo il caos scoppiato attorno al senatore Alfonso Ciampolillo arrivato in ritardo sulla seconda chiama. 

22,23: Ciampolillo e Nencini riammessi al voto.

22,35: il presidente Casellati dà il risultato della votazione. Sono 156 i voti favorevoli al governo, 140 quelli contrari e 16 gli astenuti.

 

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