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Covid, economia in crisi a Palermo. Zacco: “Subito i fondi per le attività produttive”

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Comprendo le motivazioni del Governo Nazionale e del Presidente della Regione Siciliana, di adottare scelte ancor più rigide rispetto al decreto che istituisce la zona rossa in Sicilia, ma allo stesso tempo, prima di adottare misure che mortificherebbero ulteriormente il tessuto economico cittadino, credo sia sensato da parte dei presidenti del consiglio e della regione di destinare fondi certi e rapidi a favore delle attività produttive che sarebbero penalizzate da ulteriori restrizioni, di cui il 90% delle attività commerciali presenti nel territorio palermitano“, a dirlo è il consigliere comunale e presidente della VI Commissione consiliare Ottavio Zacco.

Da quasi un anno, settori strategici per la nostra economia come quelli del turismo, dello sport, della cultura, delle cerimonie, della ristorazione, dei pub, delle discoteche, degli spettacoli, dei giochi pirotecnici, delle luminarie, degli spettacoli itineranti, dei fotografi, dei fioristi, dei confettifici, ecc, sono quasi del tutto sospesi a prescindere dalle attribuzioni dei colori assegnati alla nostra città da parte del governo”.

“Nessuno fino ad ora si è curato di prevedere adeguati ristori che possano garantire agli imprenditori di chiudere i bilanci almeno a zero, senza aspettative di guadagno, ma quantomeno di cercare di recuperare le spese mensili, il tutto – aggiunge Zacco –  senza tenere conto delle devastanti ricadute sull’indotto e su tutte le altre categorie che gravitano intorno alla normale routine delle famiglie”.

È sotto gli occhi di tutti che la situazione sanitaria sia fuori controllo, ma non siamo più nelle condizioni di chiedere ulteriori sacrifici al nostro tessuto economico. Servono chiarezza e risposte economiche certe e celeri. Serve un ulteriore sforzo economico da parte dei governi nazionale e regionale, con procedure di ristoro snelle e non con metodi degni di una dittatura esattoriale e che tengano conto, non del solo fatturato di uno o più mesi, ma bensì calcolare i ristori in base al bilancio annuale delle imprese,”.

“In particolar modo le imprese del settore ricettivo e degli eventi che gestiscono i propri  bilanci con cadenza annuale.  Occorre che i governi, provvedano inoltre a rimpinguare il fondo perequativo anche per il 2021 al fine di esentare i tributi e provvedere a  bloccare i prestiti, mutui, e utenze a tutti gli imprenditori”, ha concluso il presidente della VI Commissione consiliare, Attività produttive.

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