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Covid, nuovo decreto: coprifuoco e stop agli spostamenti fino al 5 marzo

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Stop spostamenti tra regioni anche nella zona gialla, coprifuoco confermato, regole e limiti per le visite a parenti e amici. Sono le misure valide fino al 5 marzo e previste dal decreto discusso nel Consiglio dei Ministri, che ha prorogato lo stato d’emergenza fino al 30 aprile. Il decreto sarà integrato da un nuovo Dpcm che verrà adottato domani.

Secondo quanto è trapelato, in ambito regionale, sarà consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05:00 e le ore 22:00, e “nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”, si legge infatti nel testo. Il provvedimento prevede che sarà sempre possibile spostarsi da una Regione all’altra per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza.

Se dovessero essere adottate misure che vietano lo spostamento tra comuni, scatterebbe la deroga per chi vive in un centro con meno di 5000 abitanti. Sì agli spostamenti nel raggio di 30 km ma vietato recarsi nei capoluoghi: “Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale, sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.  

Ieri in Sicilia, si sono registrati 1969 contagi e 40 morti con un indice Rt tra i più elevati d’Italia. La “zona rossa” appare sempre più vicina. A Palermo, sono stati chiusi quattro asili nido a causa dei contagi che si sono verificati tra i dipendenti. Il sindaco, Leoluca Orlando, è tornato a chiedere l’istituzione della “zona rossa” nel capoluogo: “Siamo sull’orlo di un abisso”, ha commentato.

Nell’Isola, al momento sono dieci le aree con restrizioni in cui è stato proclamato lo stato d’allerta con le conseguenti misure restrittive, misure necessarie per contenere il diffondersi del virus che nelle ultime settimane non ha lasciato scampo. Sempre nel capoluogo, il reparto di Ostetricia dell’ospedale Cervello ha dovuto bloccare i ricoveri per riconvertire il reparto per la cura e l’ampliamento dei posti letto dei malati Covid.

 


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