“Il Governo si attivi, esperendo ogni possibile attività e sforzo diplomatico, per il ritorno in patria degli equipaggi dei pescherecci (di Mazara del Vallo, ndr) sequestrati un mese fa a Bengasi da parte delle milizie del Generale Haftar“. Lo ha detto Francesco Scoma, deputato di Italia Viva e segretario dell’Aula, rivolgendosi alla Presidenza della Camera e ai membri del governo presenti nell’emiciclo.
“Dalla sera del sequestro – ha aggiunto – i pescatori hanno perso ogni contatto con i loro parenti e da qualche giorno si rincorrono segnali inquietanti soprattutto su un possibile scambio di prigionieri con la richiesta il rilascio di quattro condannati libici condannati dalla corte d’assise di Catania per avere contribuito, con calci, bastonate, cinghiate e l’avere bloccato i migranti nella stiva dell’imbarcazione, al naufragio e alla morte degli stessi, avvenuti nel 2015″.
“Non vorremmo che questa vicenda avesse lo stesso epilogo del ‘Poseidone I’: l’equipaggio del peschereccio fu sequestrato in Libia nel 1980 e fatto marcire in uno stanzone con 150 prigionieri e un solo bagno per nove mesi”.
“Ci sono 18 famiglie che aspettano con ansia notizie dei propri cari, è arrivato il momento di fare rientrare i nostri connazionali; non si può più perdere tempo”.