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Messina Denaro, cosa c’è dentro il secondo covo 48 ore dopo la cattura

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Il secondo covo di Matteo Messina Denaro potrebbe essere stato “ripulito” delle cose più “compromettenti” in mano al boss arrestato lunedì scorso, a Palermo, dopo 30 anni di latitanza. Il proprietario sarebbe Errico Risalvato, ex consigliere comunale di Campobello di Mazara, nel Trapanese, dove sono stati scoperti i due nascondigli di Messina Denaro. Quello trovato oggi pare sia distante soltanto 400 metri in linea d’area da quello perquisito ieri.

Cosa c’è nel bunker. Si tratta di una stanza a cui si accede attraverso una sorta di armadio scorrevole all’interno di una stanzetta. Dentro sono state trovate pietre preziose, gioielli, numerose scatole con delle carte, ora sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, ma anche quadri e svariati oggetti. Risalvato, 70 anni, ex consigliere comunale risulta quindi essere il proprietario del secondo covo di Messina Denaro. In passato era stato indagato per mafia per poi essere prosciolto. Il fratello Giovanni, invece, ha subito una condanna a 14 anni e ora è un uomo libero che lavora nel settore dei calcestruzzi.

Dal momento della cattura, la mattina del 16 gennaio scorso, l’appartamento potrebbe essere rimasto nella disponibilità di Risalvato. Inevitabile pensare che potrebbe anche essersi verificata una sorta di “pulizia” di materiale compromettente e che il bunker sia stato ripulito prima dell’arrivo degli investigatori. Sospetti legittimi ma non confermati, se mai potessero o potranno esserlo: le notizie sono frammentate. Ad individuare il nascondiglio di via Toselli sono stati gli uomini del Gico della guardia di finanza e il Ros dei carabinieri.

 

 

 

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