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Incursione fascista, insulti e bestemmie durante riunione del Pd

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È stata interrotta da un’incursione di sedicenti fascisti con tanto di insulti e bestemmie una riunione del Pd che è stata spostata in un’altra “stanza” protetta. L’incontro dal titolo “Scuola: rientro in sicurezza in Sicilia. Qual è il Piano della Regione?”, infatti, era in corso di svolgimento sulla piattaforma Zoom.

Non è la prima volta che si verificano episodi del genere: lo stesso tipo di attaccato è toccato il 4 dicembre a Base Riformista di Trapani, corrente Dem. “Un’azione squallida, un gesto vile e vigliacco”: così allora il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo.

Anthony Barbagallo
Anthony Barbagallo

Ad ogni modo, tornando al tema dell’incontro, il coordinatore regionale del partito si è detto preoccupato in vista del ritorno alle lezioni in presenza. “Soprattutto per il silenzio della Regione riguardo al potenziamento dei trasporti urbani ed extraurbani. Ma anche per il fallimento del tracciamento. Ci chiediamo – aggiunge Barbagallo – poi che fine abbiano fatto le Usca che nella mente del governo regionale avrebbero dovuto servire proprio gli istituti scolastici. Ci arrivano segnali preoccupanti dal mondo della scuola e chiediamo al governo regionale di confrontarsi per garantire un rientro sicuro a scuola per studenti, docenti e personale scolastico”.

L’incontro – moderato da Caterina Altamore, responsabile del dipartimento Scuola del PD Sicilia e introdotto dal deputato regionale Nello Dipasquale, componente della V commissione dell’ARS – ha visto la partecipazione di Giuseppe Lupo, capogruppo PD all’ARS, dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil – Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio, Claudio Barone -, del medico Francesco Gervasi, del presidente della direzione del PD Sicilia, Antonio Ferrante, della preside Lucia Bonaffino, degli insegnanti Gianluca Anzalone, Salvo Bonaccorsi e Carmen Cera, di Daniela Fiandaca (unione Madonie) della studentessa Marta Sabatino e di Rosalba Mezzapelle, che ha parlato in qualità di genitore.

Nella sua introduzione, Dipasquale ha sottolineato la “mancanza di un confronto tra Parlamento regionale e le parti sociali interessate, anche nelle Commissioni di competenza, per chiarire tutti i dubbi esistenti. Non si conosce il metodo – ha proseguito – con il quale verranno gestiti i trasporti degli studenti; all’ingresso e all’uscita delle scuole come si farà per evitare gli assembramenti? A nostro avviso, inoltre, in un momento nel quale in Sicilia aumenta il numero di contagiati e di ricoverati, prima di ripartire sarebbe opportuno avviare una massiva campagna di screening della popolazione scolastica. Tutte soluzioni che vanno ricercate insieme alle parti sociali con le quali urge un confronto istituzionale con l’Assemblea Regionale Siciliana. Riaprire le scuole giovedì senza aver chiarito questi dubbi – ha aggiunto – vorrà dire chiudere subito dopo. Allora meglio rimandare di una settimana”.

La questione dei trasporti è stata evidenziata anche dal capogruppo all’Ars, Giuseppe Lupo:Dobbiamo chiedere al Governo di fare chiarezza sul tema della scuola. Non si può, di questo argomento, farne tema di scontro. Io individuo subito una criticità nel sistema dei trasporti. Il 2 luglio Musumeci decise di abolire il distanziamento sui mezzi di trasporto pubblico, una scelta che abbiamo definito scellerata e irresponsabile. Riteniamo che questa sia stata una delle cause che ha favorito la seconda ondata di contagi”.

“Non dubito che la scuola sia un luogo sicuro ma dubito fortemente che si sia fatto qualcosa sul rafforzamento dei trasporti pubblici. Non ne abbiamo alcuna notizia. Non mi risulta che i sindacati siano stati sentiti, né avviati confronti con il personale scolastico e le forze sociali. La Regione va avanti improvvisando: l’assessore Lagalla dice che si può ripartire mentre l’assessore alla Salute ritiene sia meglio rinviare di una decina di giorni il ritorno in classe”.

“I presidi in questi giorni, in questi mesi – ha detto Caterina Altamoresono stati messi a dura prova di fronte alle condizioni di grande incertezza, stabilendo date e turni senza avere alcun effettivo riscontro”.

 


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