“Premesso che è un evento il fatto che la Rai, in prima serata, parli di un argomento tabù come la Trattativa Stato-mafia – sostiene Antonio Ingroia, che all’epoca istruì il processo come pm insieme al pool poi guidato da Nino Di Matteo – per il resto la puntata di ‘Report’ di ieri sera su Rai3 mi è sembrata un’occasione sprecata per far luce sugli anni più bui della nostra storia”.
“Promesse, rivelazioni sconvolgenti, poi non mantenute – prosegue Ingroia, che nel frattempo ha smesso la toga e oggi esercita la professione di avvocato – tranne qualche informazione depistante tipo ‘Matteo Messina Denaro ha l’Agenda Rossa’, visto che l’agenda sparita di Borsellino è certamente nelle mani degli uomini dello Stato e non della mafia”.
“Oppure far apparire il dottor Contrada vittima, mentre restano i fatti gravissimi per la sua condanna definitiva per collusione con la mafia. Un grande minestrone – conclude Ingroia – dove tutti sembrano colpevoli e tutti innocenti. Non un buon servizio per i cittadini, secondo me. Ho visto molto sensazionalismo ed equilibrismo e nessun giornalismo d’inchiesta”.