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Capizzi “zona rossa”, il sindaco: “I positivi nascondono il contagio”

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“Purtroppo abbiamo registrato l’ennesimo decesso per Covid nella nostra comunità. Un cittadino che osservava tutte le norme, eppure neanche questa diligenza ha potuto fare nulla nei confronti di questo terribile virus che lo ha travolto in pochi giorni. Io già intravedevo l’ipotesi che numerosi positivi asintomatici, ignari di tale circostanze, girovagassero per il paese rappresentando una minaccia. Qualcuno gridava al terrorismo psicologico, altri al procurato allarme e invece era la pura realtà, frutto di un’analisi e di uno studio approfondito sull’evoluzione epidemiologica”. È il grido di allarme lanciato dal sindaco di Capizzi, piccolo centro del Messinese, Leonardo Principato Trosso, dopo l’ennesimo decesso per Covid.  Il paese è stato dichiarato “zona rossa” a partire dalle 14 di domani e per dieci giorni.

A causa di un focolaio sviluppato dopo una festa privata a Nicosia (Enna), una sessantina di abitanti sono risultati positivi. Il sindaco parla di un “quadro terrificante” dai contagi emersi.

“L’apparente quiete ci ha preso alla sprovvista. La troppa sicurezza ci ha indotti in comportamenti ai limiti del negazionismo facendoci abbassare il livello di guardia, con feste e cene – ha detto – ho cercato di proteggere i cittadini in tutti i modi, ho invitato i cittadini a non uscire di casa, sono stato accusato di abuso di potere ma oggi quelli che mi hanno accusato dovrebbero avere il coraggio di ammettere che il sindaco ha una marcia in più e che ha visto oltre ciò che alcuni potevano vedere. Ho già richiesto al Prefetto e al questore una intensificazione dei controlli sul territorio e su mia stessa richiesta le forze di polizia stanno effettuando controlli domiciliari per verificare il rispetto dei provvedimenti di quarantena emessi dall’Asp”. 

“Ho informato il presidente Musumeci della grave situazione a Capizzi. Stiamo vivendo una grave situazione ed è opportuno che in questo momento tutta la cittadinanza collabori attivamente. Se c’è un sospetto Covid bisogna dirlo. Sono convinto che molti cittadini pur avendo i sintomi Covid non comunichino nulla alle autorità sanitarie, dobbiamo anteporre la salute all’interesse personale, ne va della nostra vita”. ha concluso Trosso parlando della più “grave guerra che stiamo combattendo”. 

 


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