Dai Comuni della provincia di Caltanissetta arriva il “no” al Piano amianto regionale. Dopo il parere favorevole della commissione Ambiente dell’Ars, infatti, sarà decretato così come è stato proposto. Da più parti politiche sono piovute delle critiche, adesso è il turno dei sindaci del Nisseno.
“Malgrado le rassicurazioni di esponenti politici che assicuravano che il sito di Milena sarebbe stato tolto – sottolineano i primi cittadini- quel sito è ancora lì, scolpito tra le numerose pagine del piano il quale, pur ponendosi l’obiettivo di risolvere il grave problema dell’amianto in Sicilia, risulta gravemente carente nella parte che riguarda lo smaltimento dell’amianto”.
Il Piano individua quattro siti su tutto il territorio regionale da sottoporre a valutazione di impatto ambientale prima di essere utilizzati per lo smaltimento finale: la cava di Biancavilla, le miniere di Bosco (San Cataldo), Milena e Pasquasia (Enna).
“Che ne sarà di questo piano se in fase di valutazione ambientale questi siti saranno esclusi? – chiedono – perchè non sono stati inseriti alla valutazione di prefattibilità tutti i siti già di proprietà della Regione Siciliana? Quale indagine ha fatto la Regione per arrivare a questa soluzione individuata nel piano? Il nostro obiettivo non è quello di essere contrari a prescindere, vogliamo essere partecipi delle scelte importanti che gravano sul territorio e non soltanto essere ascoltati solo quanto tutto è stato ormai fatto”.
I sindaci chiedono all’assessore al Territorio “di ritirare il piano e convocare i territori per costruire insieme un piano organico e realmente eseguibile. Garantisca sin da subito quali saranno le ripercussioni in termini ambientali e, qualora ritenute utili anche economici, per i territori interessati dallo stoccaggio e lo smaltimento dell’amianto senza lanciare generiche tutele e ristori”.