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Presunte tangenti, revoca dei domiciliari per l’ex assessore Mirabella

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Revocati i domiciliari per Barbara Mirabella, l’ex assessore del Comune di Catania arrestata lo scorso 22 settembre con l’accusa di corruzione. Il provvedimento è stato preso dal gip Sebastiano Fabio Di Giacomo Barbagallo. La donna si era candidata alle elezioni Regionali siciliane del successivo 25 settembre in quota Fratelli d’Italia. Come fa sapere il legale dell’indagata, Enrico Trantino, l’ex assessore ha fornito “esaustivi chiarimenti” nel corso dell’interrogatorio a cui si è sottoposta revocando i domiciliari per “per cessazione delle esigenze cautelari”.

Secondo il giudice, infatti, non ci sono rischi di reiterazione di reato e inquinamento probatorio. Mirabella, infatti, come ha sottolineato il gip, non è più assessore, il Comune è guidato da un commissario straordinario, e le contestazioni sono inerenti all’organizzazione di un congresso. Si tratta, quindi, di un fatto specifico. Da sottolineare il fatto che Barbara Mirabella ha risposto a tutte le domande durante l’interrogatorio di garanzia.

“Abbiamo dimostrato che la Expo, riferibile alla signora Mirabella – ha spiegato Trantino – ha svolto una poderosa attività per conto della società napoletana che aveva assunto l’incarico di organizzare il 123° Congresso Nazionale di Chirurgia, predisponendo i servizi locali che vengono approntati da soggetti presenti nel territorio in cui si tiene l’evento, per un intuibile risparmio di spesa”.

Secondo il legale, Mirabella avrebbe cercato di risolvere i problemi che rendevano le Ciminiere inadatte all’evento, ponendo in essere tutte le attività necessarie ma volte esclusivamente a favorire la realizzazione del congresso in questione a cui, grazie alla presenza di migliaia di persona in città, era legato l’indotto della filiera economica legata al turismo. Frasi con parole come “tangenti” o “costi necessari”, come reso noto dagli investigatori che hanno parlato di intercettazioni, sarebbero quindi da attribuire alla malafede di persone che le avrebbero pronunciate sempre senza la presenza di Barbara Mirabella. Laddove questa era presente, infatti, “mai ha alluso alla sua funzione di assessore, o adombrato la possibilità che, ove fosse stato formalizzato il rapporto, il percorso amministrativo sarebbe stato più agevole”.

 

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