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Congresso Pd, la linea di Letta: dal nome al simbolo, tutto in discussione

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Un congresso in 4 fasi. Aperto a tutti. Non solo agli iscritti Pd. Ma a tutti coloro che si iscriveranno per partecipare al percorso congressuale, modello Agorà democratiche. Sarà un congresso “costituente” in cui tutto verrà messo in discussione. Nome del partito compreso. E che si chiuderà con primarie a due: soltanto due candidati, quelli che avranno ottenuto più consensi nel confronto sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Enrico Letta anticipa i contenuti della Direzione di giovedì 6 ottobre in una lunga lettera inviata agli iscritti Pd. Mentre fioccano candidature e lettere-appello per lo scioglimento del Pd, il segretario fissa alcuni punti fermi.

“Abbiamo bisogno di un vero Congresso Costituente. Per questo vi chiedo di partecipare con passione e impegno, accanto ad altri che spero vorranno raggiungerci per fare insieme un percorso che, come proporrò alla Direzione convocata per la prossima settimana, dovrebbe essere articolato in quattro fasi. La prima sarà quella della ‘chiamata’. Durerà alcune settimane perché chi vuole partecipare a questa missione costituente, che parte dall’esperienza della lista ‘Italia Democratica e Progressista’, possa iscriversi ed essere protagonista in tutto e per tutto”. 

La seconda fase sarà quella dei ‘nodi’. Consentirà ai partecipanti di confrontarsi su tutte le principali questioni da risolvere. Quando dico tutte, intendo proprio tutte: l’identità, il profilo programmatico, il nome, il simbolo, le alleanze, l’organizzazione. E quando parlo di dibattito profondo e aperto, mi riferisco al lavoro nei circoli, ma anche a percorsi di partecipazione sperimentati con successo con le Agorà Democratiche”.  

“La terza fase sarà quella del ‘confronto’ sulle candidature emerse tra i partecipanti al percorso costituente. Un confronto e una selezione per arrivare a due candidature tra tutte, da sottoporre poi al giudizio degli elettori. Infine, la quarta fase, quella delle ‘primarie’. Saranno i cittadini a indicare e legittimare la nuova leadership attraverso il voto”.  

Secondo il segretario “è un percorso che concilia l’urgenza di affrontare i nostri problemi con la indispensabile rigenerazione del gruppo dirigente. Contenuti forti e volti nuovi sono entrambi necessari. Gli uni senza gli altri rischiano di trasformare il Congresso in un casting e in una messa in scena staccata dalla realtà e lontana dalle persone. Se non li bilanciamo con attenzione, ci trasformiamo definitivamente nelle maschere pirandelliane che evocai nel mio ormai lontano discorso del 14 marzo 2021”.

“So che vogliamo tutti evitare questo epilogo. So che vogliamo tutti arrivare presto a un nuovo Pd e a una nuova leadership. Se ci muoviamo insieme in questa direzione, con coraggio e tempismo, dimostreremo di essere capaci di tornare in sintonia con le attese del Paese”.  

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