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Elezioni, il Pd delude: i dem non escludono le dimissioni di Letta

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Poco dopo l’una della notte appena trascorsa è affidato a Debora Serracchiani il compito di presentarsi in sala stampa al Nazareno. È la prima analisi della sconfitta. “Non possiamo non attribuire la vittoria alla destra. Una serata triste. Siamo però la prima forza di opposizione in Parlamento”, scandisce seria in volto. Una stoccata alla Lega e una al Terzo Polo “sotto le aspettative”. Anche se, a una prima occhiata, i centristi sembrano aver fatto più male ai dem che a FI. Nemmeno una parola sul dato dei 5 Stelle.

Fino alla tarda serata di ieri, il Pd nelle proiezioni era ancora sotto il 20%, la cifra che veniva indicata come soglia minima psicologica. Enrico Letta era al piano di sotto rispetto a quello della terrazza del Nazareno dove c’era la sala stampa. Era nella sua stanza con Marco Meloni, i capigruppo, i dirigenti. La sconfitta comunque si preannuncia di quelle che lasciano il segno. Sarebbero una manciata i collegi vinti dal centrosinistra. Lele Fiano, in un collegio difficile, non ce l’avrebbe fatta contro Isabella Rauti e pure Carlo Cottarelli avrebbe ceduto il passo a Daniela Santanchè.

I dati si profilano deludenti. E ora che succede? Tra i dem nessuno parla in chiaro ma corre forte la voce di un possibile passo indietro di Letta. Le dimissioni non vengono escluse nelle riflessioni delle componenti Pd. Al momento però si tratta solo di rumors.

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