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Elezioni, seggi aperti in Sicilia: domani gli scrutini per le Regionali

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Urne aperte in Sicilia dove nel giorno dell’election day si vota per le Politiche 2022, per il rinnovo di Camera e Senato, e per quello dell’Ars e del presidente della Regione. Dopo la chiusura dei seggi si inizierà a scrutinare le schede per le Politiche mentre per le Regionali si dovrà attendere le 14 di lunedì 26 settembre.


Elezioni, documenti da portare quando si va a votare: quali sono


In Sicilia, sono sei i candidati governatori e 900 aspiranti per le 70 poltrone da deputato dell’Ars. A contendersi la presidenza della Regione: Renato Schifani (Centrodestra), Caterina Chinnici (Pd e Centopassi), Nuccio Di Paola (M5s), Cateno De Luca (Sicilia Vera), Gaetano Armao (Azione- Italia Viva) Eliana Esposito (Indipendentisti Siciliani liberi).

Previsto un solo turno con metodo misto senza ballottaggio. Nell’Isola sono 4.606.564 gli aventi diritto al voto: 2.237.169 maschi e 2.369.395 femmine. Le sezioni da scrutinare sono in tutto 5.294, la scheda è unica, ma l’elettore dispone di due preferenze: una per la la lista regionale (il capolista è candidato a Presidente della Regione), una per la scelta della lista provinciale. In questo caso si può esprimere il consenso per un candidato deputato regionale. È prevista anche il voto disgiunto.


Politiche 2022, seggi aperti fino alle 23: come si vota


Ars. Per eleggere i 70 deputati: 62 seggi attribuiti con il proporzionale puro e soglia di sbarramento al 5% a livello regionale (16 a Palermo, 13 a Catania, 8 a Messina, 6 ad Agrigento, 5 a Siracusa e a Trapani, 4 a Ragusa, 3 a Caltanissetta e 2 a Enna). Un seggio spetta al candidato governatore arrivato secondo; uno al candidato alla presidenza della Regione eletto. Sei seggi vanno alla lista regionale del candidato presidente: il cosiddetto “listino” ovvero una lista bloccata con funzione di premio di maggioranza.

Infatti, permette, alla coalizione collegata al governatore eletto di ottenere al massimo 42 seggi all’Ars. I seggi non utilizzati si distribuiscono, con criterio proporzionale, alle liste di minoranza che hanno superato lo sbarramento. Il capolista della lista regionale con il maggior numero di voti validi sarà proclamato presidente della Regione.

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