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Mafia, maxi confisca di beni da 1,5 milioni all’imprenditore edile Scaduto

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Maxi confisca di  beni nei confronti dell’imprenditore Pino Scaduto, considerato il boss del mandamento mafioso di Bagheria, in provincia di Palermo. Ammonta a circa un milione e mezzo di euro l’ammontare dei beni passati al patrimonio dello Stato. L’uomo, 76 anni, era stato arrestato nel corso dell’operazione “Perseo”. La confisca è stata dichiarata irrevocabile dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.

Il 76enne era già stato condannato per ricettazione, produzione e traffico di sostanze stupefacenti. Nel 2012, gli erano stati comminati 10 anni di pena per associazione mafiosa ed estorsione. Nel 2017, altro arresto con l’accusa di estorsione aggravata e nel 2019 la Corte di appello di Palermo gli aveva inflitto 10 anni di reclusione. Ancora, nel 2021 mentre scontava la pena, è stato raggiunto da un altro provvedimento di custodia cautelare per associazione mafiosa, estorsione e rapina aggravata.

La confisca definitiva eseguita oggi, riguarda l’intero capitale sociale e relativo complesso di beni aziendali della società “Rinascimento Hotels srl” di Palermo e di altre quattro società di Bagheria: la “Scaduto costruzioni srl”, la “Sca.Bi.Oil srl. Unipersonale”, la “Scaduto Immobiliare srl”. Confiscati anche due appezzamenti di terreno e due fabbricati rurali a Palermo, tre magazzini e tre abitazioni a Bagheria e dieci rapporti bancari.

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