Pechino ha effettuato ieri una nuova, imponente incursione aerea nella zona di difesa di Taiwan, con il coinvolgimento di 30 velivoli, venti dei quali caccia, secondo quanto riportato da Taipei. Nella tarda serata, il ministero della Difesa dell’isola ha annunciato di aver fatto decollare i propri aerei e di aver dispiegato sistemi missilistici di difesa aerea allo scopo di monitorare le attività cinesi.
Quella di ieri è stata la più imponente incursione dal 23 gennaio, quando 39 aerei erano entrati nella zona di identificazione: i velivoli sono penetrati in un’area a nord-est delle isole Pratas che fa parte della zona di identificazione della difesa aerea (Adiz) di Taiwan, ma non sono entrati nello spazio aereo vero e proprio. Il presidente americano Joe Biden ha fatto riferimento alle incursioni aeree cinesi durante la visita in Asia che si è conclusa la scorsa settimana, la prima nella regione da presidente.
In quell’occasione ha lanciato un forte avvertimento a Pechino, dicendo che gli Stati Uniti sarebbero disposti a rispondere se Pechino dovesse invadere l’isola, apparentemente un segnale di forte cambiamento rispetto alla politica ‘di ambiguità strategica’ di lunga data degli Stati Uniti su Taiwan. Ma la Casa Bianca ha successivamente chiarito che non c’è alcun cambiamento di rotta politica su Taiwan. L’incursione di ieri è avvenuta durante una visita della senatrice statunitense Tammy Duckworth, arrivata ieri a Taipei per discutere di questioni di sicurezza regionale e commercio con la presidente taiwanese Tsai Ing-wen.