Le Vie dei Tesori ritorna a Palermo, per la sua quattordicesima edizione, con oltre duecento tra visite, attività ed esperienze da vivere in sicurezza. E aggiunge la vicina Monreale con un inedito percorso tra chiese sconosciute e terrazze mozzafiato affacciate sulla valle. Nella convinzione che sia ancora più necessario, dopo l’emergenza, “rinascere con la bellezza”, come recita il claim scelto dal festival che trasforma le città in “musei diffusi”.
Le Vie dei Tesori a Palermo e a Monreale sarà presentato giovedì prossimo (24 settembre) alle 11 a Villa Niscemi, sede istituzionale del Comune di Palermo e sito tra i più attesi tra quelli da visitare nel Festival.
Con il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l’assessore regionale al Turismo Manlio Messina, ci saranno l’assessore comunale alla Cultura Mario Zito, il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono e il suo assessore ai Beni culturali Ignazio Davì, i rappresentanti delle istituzioni e dei partner coinvolti, il presidente delle Vie dei Tesori Laura Anello, lo staff del festival.
L’ingresso sarà contingentato secondo le norme antiCovid ma sarà possibile seguire la presentazione da remoto sulla piattaforma ZOOM. Il link verrà inviato a chiunque ne farà richiesta. Diretta anche sulla pagina Facebook del festival.
Forte di una prima tranche del Festival che in questi weekend di settembre sta dimostrando con forza che i visitatori hanno un grandissimo desiderio di riappropriarsi dei luoghi, siano essi spazi inediti o siti conosciuti – i primi due weekend hanno registrato un totale di 15 mila visitatori a Bagheria, Trapani, Marsala, Mazara, Messina, Caltanissetta e Sambuca.
Si replica il prossimo e ultimo fine settimana aggiungendo anche Naro – il festival si prepara a tornare a Palermo dove è nato nel 2006 e dove coinvolge centinaia di migliaia di visitatori. La scorsa edizione, per la quale hanno lavorato circa 500 giovani, ha contato in tutta la Sicilia 404 mila visite, con un indice di gradimento del 91 per cento, e ha avuto una ricaduta di indotto turistico sulla Sicilia di circa 5 milioni e mezzo di euro.