Una leggerezza, qualcosa fatto senza pensarci troppo in nome del business? Nessuno può dirlo ma dopo le polemiche dei giorni scorsi, la pizzeria di Francoforte ha deciso di cambiare nome, verrà tolta l’insegna “Falcone e Borsellino”. Uno sfregio per la memoria dei magistrati assassinati dalla mafia che la sorella di Falcone, Maria, avrebbe voluto sanare con un ricorso al Tribunale. I giudici però lo hanno respinto dicendo che i due giudici non erano abbastanza noti in Germania: da qui la mancanza dei presupposti per tutelare il loro nome.
Neppure l’accostamento, nello stesso locale, della loro foto a quella del padrino mafioso cinematografico “don Vito Corleone” li aveva spinti a prendere una riflessione diversa.
“Un’ondata di proteste, migliaia di reazioni indignate di semplici cittadini ed esponenti delle istituzioni hanno portato a questo. Grazie a tutti voi che ci avete sostenuto in Italia e in Germania!”, scrive nella propria pagina Facebook la fondazione Giovanni Falcone, commentando la decisione dei proprietari della pizzeria di cambiare il nome al ristorante.
“In nessun momento è stata nostra intenzione banalizzare la mafia, offendere i due magistrati anti mafia Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e le vittime innocenti della mafia”, si legge in una lettera inviata dalla proprietà del ristorante all’ambasciata italiana a Berlino. L’agenzia stampa Dpa aveva scritto ieri che il nome non figurava più sulla facciata del locale.
Il 4 dicembre, l’ambasciata italiana aveva espresso “profondo rammarico” nel vedere il nome di Falcone e Borsellino “utilizzato per un’attività commerciale in cui viene banalizzata la criminalità organizzata”. “Riteniamo opportuno sottolineare – si leggeva – che molti Italiani si sentono a disagio vedendo il nome e l’immagine di due noti eroi dell’antimafia utilizzati per una pizzeria di Francoforte, per giunta accostati a fotografie che esaltano la mafia. Tale scelta sconcertante si presta a danneggiare l’immagine dell’Italia e soprattutto reca una inaccettabile offesa alla sensibilità dei familiari dei due magistrati e di tutte le vittime innocenti della mafia”.