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Ritornano le voci sulle dimissioni del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. Il voto anticipato andrebbe ad increspare le acque di un centrodestra già in confusione tanto per le Amministrative a Palermo quanto per le regionali. L’annuncio ufficiale di Francesco Cascio candidato di Forza Italia e le dichiarazioni del presidente Ars e coordinatore “azzurro”, Gianfranco Miccichè (“contro Musumeci vincerebbe anche un gatto”, ndr) potrebbero essere i motivi finali a spingere il governatore al grande salto. Un modo per sparigliare le carte, porre nuovi vincoli e allargare le strade da percorrere per candidature e alleanze.
Questa mattina, intanto, il numero uno di Palazzo d’Orleans ha rintuzzato le parole di Miccichè nel corso della trasmissione Omnibus su La7: “Se io fossi un problema per i partiti, questi avrebbero dovuto ritirare gli assessori. E questo lo avrebbe dovuto fare lo stesso Miccichè, invece con me Forza Italia ha governato sin dal primo giorno e lo fa tuttora con quattro assessori e nove dipartimenti senza mai avere determinato un giorno di frizione”.
“Miccichè pensa che per governare occorra chiamare la mattina i segretari dei partiti dicendo: ‘Oggi vorrei fare questo che dite voi? Siete d’accordo? Questo è un modo di governare che i siciliani non voglio e che non appartiene alla mia formazione politica. Se fossi cinico direi che vuole lui a dare le carte ma in Sicilia è un’operazione molto difficile”.
Le stoccate di Musumeci poi, puntano sulle acque agitate che animano Forza Italia nelle ultime settimane: “Miccichè ha problemi all’interno del suo partito, che è spaccato in due, è stato smentito. Io ho grande rispetto verso i problemi degli altri partiti, ma sono una persona seria, faccio il presidente della Regione e lo faccio senza rispondere alle polemiche e cercando di risolvere i problemi della mia gente”.
