Se la Russia interromperà le forniture di gas all’Italia io come cucino? Come riscaldo casa? Quanto mi costerà? Queste le domande che negli ultimi giorni, con lo scoppio della guerra in Ucraina e le preoccupanti notizie che arrivano sul fronte energia, assillano milioni di famiglie nel nostro Paese. Domande alle quali l’associazione di consumatori Consumerismo no profit ha provato a dare risposta.
“In caso di tagli alle forniture di gas da parte della Russia – spiega Consumerismo – il governo italiano sarebbe costretto a ricorrere al razionamento dell’energia e ad imporre ai distributori di limitare il prelievo di elettricità e gas dai contatori. Sicuramente i primi soggetti colpiti dalla misura saranno proprio le famiglie. Per l’energia ogni nucleo rischia di ritrovarsi con una capacità massima di consumo pari a 1 kW anziché 3 come previsto dagli attuali contratti per uso domestico. Intervento che può essere attivato in pochi secondi e con semplice clic da parte delle società energetiche grazie ai contatori elettronici di nuova generazione, e che impedirà alle famiglie l’uso contemporaneo di più elettrodomestici (forno, phon, stufe elettriche, microonde, ecc.) imponendo una modifica sostanziale delle abitudini quotidiane”.
“Per il gas – osserva – la situazione è più complicata: il governo potrebbe decidere di sospendere le forniture in determinati orari del giorno, lasciando così condomini e abitazioni al freddo e senza la possibilità di utilizzare il gas per cucinare, lavarsi, scaldare l’ambiente. In tale contesto, come potrebbero difendersi i consumatori? Nell’immediato ricorrendo a metodi di riscaldamento alternativi al gas come stufe a pellet, legna, camini a bioetanolo ecc. Nel breve periodo, la soluzione consiste nel migliorare l’isolamento termico delle abitazioni e rendere la propria casa autonoma sul fronte energetico installando pompe di calore e impianti fotovoltaici, così da coprire il 100% del fabbisogno familiare”.