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Scandalo all’Ast, Musumeci e Miccichè contro Fiduccia: “Denunce pronte”

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Il terremoto che sta scuotendo i vertici dell’Ast, la società di trasporto pubblico di linea partecipata dalla Regione, ha ora ripercussioni sulla politica. Sono 16 gli indagati dopo il blitz della guardia di finanza di Palermo che questa mattina ha portato pure all’arresto del direttore generale, Andrea Ugo Fiduccia, che ora è ai domiciliari. Gli investigatori parlando di gare truccate, falso ideologico, corruzione, posti di lavoro pilotati dalla politica. E dalle intercettazioni, salterebbe fuori che Fiduccia avrebbe consentito l’assunzione di personale su pressione del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e di quello dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che adeso preannunciano di adire le vie legali.


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Loro non hanno avuto niente a che fare con Fiduccia, Miccichè afferma di non sapere neppure che faccia abbia e di questo scandalo sostengono di essere totalmente al di fuori. “Com’è noto a tutti in Sicilia – dice Musumeci – il governo della Regione ha formalmente mosso in questi anni tutti i rilievi possibili al direttore dell’Ast, che ho incontrato una sola volta, in riunione al Palazzo Orleans – credo nel 2020 – e al quale ho manifestato pubblicamente tutta la mia disistima, chiedendo al presidente dell’Ast di rimuoverlo”.

“Alla luce delle intercettazioni oggi diffuse, ho dato mandato ai miei legali di presentare una denuncia. Sono orgoglioso, invece, che nell’ordinanza – ancora una volta – si evidenzi come l’attività del mio governo abbia impedito la commissione di atti illegittimi. Siamo stati contro ogni malaffare e adesso (e nel futuro) emergerà sempre la nostra linearità di condotta rispetto a certe abitudini che, forse, si vogliono dimenticare”.


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Miccichè su tutte le furie. “Chiedo al signor Fiduccia – scrive in una nota il presidente dell’Assemblea regionale Siciliana – di indicare alla Procura i nominativi delle persone assunte su mia pressione, altrimenti lo denuncio per diffamazione. Non credo di avere il suo numero di telefono, né mi ricordo come sia fatto fisicamente. Quello di tirare fuori il mio nome sta diventando uno sport insopportabile”.

 

 


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