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Maxi blitz antimafia tra il Messinese e la Calabria dove alle prime luci dell’alba i carabinieri hanno dato esecuzione ad 86 misure cautelari su richiesta del gip che ha riscontrato “gravi indizi di colpevolezza in ordine ai delitti – a vario titolo – di associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso”. In tutto sono 81 arresti e cinque gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
L’indagine è iniziata nel 2018 per disarticolare la famiglia mafiosa “dei barcellonesi”, operante nel comune di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). La cosca riusciva a imporre il proprio potere nelle attività imprenditoriali, anche nel settore della commercializzazione di prodotti ortofrutticoli (attraverso l’acquisizione di imprese fittiziamente intestate imponendone, con metodo mafioso, la fornitura dei prodotti). Ma gli affari si estendevano anche al business dei locali notturni nell’area di Milazzo. Qui, i clan imponevano l’assunzione di personale di sicurezza con intimidazioni e minacce, il gruppo criminale sarebbe intervenuto svariate volte per condizionare i titolari nell’attività gestionale.
Dalle ricostruzioni emergerebbe che erano numerosi gli imprenditori costretti a pagare il pizzo alla cosca barcellonese che aveva allargato il suo business consolidando ed espandendo il traffico di droga. In queste ore, si stanno intensificando le perquisizioni nel territorio messinese.
+++ In aggiornamento +++