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Rifiuti, Musumeci: “Stop alle discariche, in Sicilia due termovalorizzatori”

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Due termovalorizzatori per ridurre in cenere i rifiuti in Sicilia. Ad annunciarlo oggi il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, con l’assessore l’assessore all’Energia, Daniela Baglieri, e il direttore generale del Dipartimento Acqua e Rifiuti Calogero Foti. C’è una parte di indifferenziata che non può andare in discarica e noi la vogliamo fare diventare cenere”, dice Musumeci. “Servono a questo i termovalorizzatori: a distruggere l’indifferenziata e produrre energia”.

Nel Piano regionale rifiuti, varato dal governo regionale ad un un anno dal suo insediamento, ne sono previsti due: uno per la Sicilia orientale, l’altro per quella occidentale. “Avevamo detto sin dall’inizio che nei confronti di questi impianti non avevamo né particolari simpatie né antipatie. Troppa spazzatura nelle discariche”. E se le discariche sono ancora essenziali, per il governatore i termovalorizzatori sono “indispensabili”. Per questo motivo, è stato fatto un avviso esplorativo per la manifestazione d’interesse all scopo di recepire proposte di finanza e progetto.

“La Regione – spiega Musumeci –  valuta le proposte per poi procedere all’affidamento in concessione della progettazione costruzione e gestione”. Saranno i rifiuti non pericolosi a finire dentro gli inceneritori: “Altrove la spazzatura è una risorsa da noi è sempre stata un problema, in questo modo invece stimoleremo il mercato a utilizzare la spazzatura per farla diventare una risorsa”. Finora sono arrivate sette proposte: 3 per la Sicilia occidentale e 4 per quella orientale. L’avviso è stato pubblicato a giugno dello scorso anno.

Gli impianti dovrebbero avere un costo che oscilla in un’ampia forbice che va dai 263 ai 50 milioni di euro ciascuno. dovrebbero riuscire a garantire una capienza di conferimento fra le 400 alle 450mila tonnellate annue con una tecnologia che è quella che comprende la combustione e l’incenerimento a griglia. Tempo di realizzazione: dai 6 ai 48 mesi. “Tre anni sarebbe un miracolo“, dice Musumeci.

Quando siamo arrivati, abbiamo trovato un tasso di raccolta differenziata al 19% e ora siamo al 47% che è il dato politico più importante proprio perché il governo, con due precise ordinanze, ha richiamato i Comuni alle loro responsabilità e alla fine abbiamo costruito con i sindaci un partito della condivisione e a loro va il nostro grazie per essersi resi conti dell’importanza di valorizzare la differenziata. Non basterebbe tutta l’isola per fare discariche se i comuni non facessero la differenziata”.

Non un risultato ottimale secondo il numero uno di Palazzo d’Orleans che afferma di voler arrivare al 70% “ma questo non è possibile perché la media di raccolta differenziata si abbassa nel confronto tra i Comuni e le tre città metropolitane, Palermo, Catania e Messina, dove la percentuale va dal 18% al 25%. Non ci sono alternative – chiosa Musumeci – chi vuole stare dalla parte della malavita e alimentare la vita delle discariche è libero di farlo. Vorrei guardarli in faccia quelli che dicono di no ai termovalorizzatori”.

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