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Trafigge la madre con un forchettone da cucina, 25enne arrestato a Catania

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I carabinieri di Catania hanno arrestato e posto ai domiciliari un 25enne accusato di maltrattamenti in famiglia e di estorsione. Per lui anche l’applicazione del braccialetto elettronico. Gli episodi contestati sarebbero iniziati dal 2017, il giovane non avrebbe accettato la separazione dei genitori addebitandone la colpa alla madre verso la quale avrebbe iniziato le proprie invettive: “Appena ti piglio ti sfondo, ti ammazzo”.  Secondo gli investigatori, numerosi gli episodi di aggressioni fisiche nei confronti della donna e della sorella minorenne.

La situazione, già grave, sarebbe ulteriormente degenerata dopo l’uscita dal carcere del giovane, che aveva scontato una pena per spaccio di droga. Il 25enne, infatti, è stato poi posto ai domiciliari in casa della madre in un’escalation di minacce acuite dalla convivenza forzata. L’indagato avrebbe iniziato a vessarla per ottenere denaro per l’acquisto di droga. “Ciononostante – spiegano dall’Arma – la donna, nella speranza di non accendere l’ira del figlio e conseguentemente garantire l’incolumità propria e della figlia, avrebbe continuato a subire passivamente le sue pretese economiche”.

“In particolare il giovane in un’occasione, a dimostrazione dell’assoluto disprezzo nutrito nei confronti della propria madre, si sarebbe avventato su quest’ultima infilzandole labbra e la fronte con un forchettone da cucina”. Anche la sorella del giovane però non sarebbe stata indenne dai comportamenti violenti del fratello, spesso sarebbe stata infatti presa a schiaffi, tirata per i capelli e quindi spinta fuori casa da quest’ultimo a causa dell’incondizionato appoggio da lei fornito alla madre.

L’ultimo grave episodio, che ha fatto alla fine capitolare la povera donna, sarebbe avvenuto lo scorso 29 settembre quando il giovane in compagnia di un amico, munito di una grossa mazza di ferro, si sarebbe presentato presso l’abitazione della madre tentando di abbatterne il portone d’ingresso, inveendo contro di lei e pretendendo contestualmente somme di denaro, nonché minacciandola anche di ucciderla unitamente alla sorella. Le ripetute aggressioni fisiche patite hanno pertanto alla fine piegato la resistenza psicologica della madre che ha riferito l’accaduto ai militari della Stazione di Catania Piazza Dante, delegati delle indagini,  il cui esito ha successivamente consentito alla Procura della Repubblica etnea di richiedere al GIP del Tribunale l’emissione della misura cautelare.

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