Scendono in contagi in Sicilia: sono 1249 quelli registrati nelle ultime 24 ore per un totale di 54.378 contagi da quando è iniziata la pandemia. Anche oggi purtroppo ci sono delle vittime: 41 i morti in un solo giorno per un totale di 1.227 decessi da quando si è presentata l’emergenza.
I dimessi perché guariti sono 15.238. I tamponi 890.048 di cui 7.712 eseguiti in un solo giorno. I ricoverati con sintomi salgono a 1.604 di cui 243 in Terapia Intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 36.066 soggetti. Il totale degli attualmente positivi è di 37.913.
Il Covid nell’Isola non è soltanto numeri, statistiche e buone speranze per il futuro. Questa mattina, a Catania, il ministero della Salute ha inviato gli ispettori per controllare l’effettiva situazione dei posti letto. La decisione del ministro Roberto Speranza, dopo il polverone che si è sollevato sabato scorso dopo la pubblicazione di un messaggio audio WhatsApp, inviato dal dirigente dell’assessorato regionale alla Sanità, Mario La Rocca. Quest’ultimo, aveva invitato “con forza” i manager dell’Asp e degli ospedali a “caricare” nelle piattaforme i dati relativi ai posti letto. Era il 4 novembre, vigilia della classificazione delle regioni per fascia di pericolo di contagio.
Un messaggio audio in realtà di non facile comprensione per i non addetti ai lavori perché fa riferimento a dati contenuti in piattaforme di cui, normalmente, il cittadino potrebbe legittimamente ignorare l’esistenza. Potrebbero fare più scalpore, in effetti, le rivelazioni giunte, lo stesso giorno in tarda serata.
La Rocca, infatti, ha poi dichiarato di aver assistito all’incapacità di dirigenti di ospedali che non sarebbero stati in grado di mettere in atto il piano del governo regionale e di aver visto “false cartelle per non assegnare i posti ai pazienti Covid“.
Immediate le reazioni della politica e in particolare dell’opposizione al’Ars. Il Pd ha chiesto le dimissioni di Razza, Fava ha invitato La Rocca a fare i nomi in Procura.
Razza ha difeso l’operato del suo dirigente affermando che “Se il direttore generale del mio assessorato in maniera forte ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, penso abbia fatto il suo dovere”.
Il presidente della Regione ha tentato di porre un argine al polverone nella sua replica al ministro per il Sud, Francesco Boccia, che aveva invocato l’invio degli ispettori, poi arrivati questa mattina: “Inviate pure dieci, centro ispettori ma basta con le speculazioni”. Al netto dell’invito del governatore, però, non rimane altro che attendere l’esito dell’ispezione degli inviati del ministero.
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