C’è anche Natale Zuccarello, ex ingegnere capo del Genio Civile di Catania, adesso in pensione, tra le cinque persone arrestate dalla guardia di finanza del comando provinciale nell’ambito dell’inchiesta “Genius” della Procura distrettuale su presunti “favori” nella concessione di lavori pubblici nella provincia etnea. Arresti domiciliari per un funzionario del Genio civile. I reati ipotizzati dal GIP sono corruzione, turbata libertà degli incanti e falso in atto pubblico.
In manette sono finiti pure un dirigente dello stesso ufficio, Saverio Verde, e due imprenditori, Nunzio Adesini e Rocco Mondello. Ai domiciliari, invece, Ignazio Carbonaro, funzionario del genio Civile di Catania. Per Sebastiano Caggia, uno degli imprenditori coinvolti nell’indagine, il giudice ha disposto il divieto di esercitare l’ufficio di amministratore delegato del Consorzio artigianale edile Comiso (Caec). Secondo gli investigatori, gli indagati avrebbero messo in piedi un sistema di do ut des al fine di pilotare appalti pubblici: “Mazzette per favorire le ditte degli amici”. I bandi al centro delle indagini sono: il consolidamento di dissesti stradali, causati da smottamenti, ad Aci Catena; la sistemazione e all’ammodernamento di una strada provinciale etnea; i lavori di recupero e la messa in sicurezza per gli utenti e i lavoratori del porto di Catania.
Per le Fiamme Gialle, sarebbero stati Zuccarello e Verde a redigere il falso verbale che attestava il dissesto nella zona “collina Vampolieri”, per aumentare l’importo dei lavori da 150.000 a 260.00 euro, e assegnarli alla Nurovi di Gela rappresentata da Adesini e Mondello.
Per quanto riguarda, invece, la strada provinciale 192, i due avrebbero, con la complicità di Carbonaro “falsificato il verbale di selezione delle ditte che avrebbero dovuto partecipare alla gara per l’aggiudicazione dei lavori, attestando di essersi riuniti e aver estratto a sorte le ditte partecipanti, in realtà già da loro precedentemente individuate”. Per la Procura, in relazione ai due episodi “Adesini e Mondello avrebbero consegnato 5 mila euro a Zuccarello, promettendone altri 25 mila a lui e 5 mila a Verde”. Per la sistemazione del porto di Catania, nel 2018, dall’inchiesta emergerebbe che “Zuccarello avrebbe ricevuto da Adesini una somma di denaro, di importo ancora imprecisato, per l’aggiudicazione dei lavori alla Nurovi”.
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