Corone di alloro sono state deposte in via Isidoro Carini, a Palermo, nel luogo dove 39 anni fa fu ucciso il prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente scelto della polizia di Stato Domenico Russo. Presenti, fra gli altri, alla cerimonia il sottosegretario agli Interni Nicola Molteni in rappresentanza del governo nazionale, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Teo Luzi, il vice presidente della Regione Siciliana Gaetano Armao, il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè.
Ancora, l’eurodeputata Caterina Chinnici, il senatore Piero Grasso, il deputato regionale Pd Giuseppe Lupo, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente della Corte d’Appello Matteo Frasca, il presidente del Tribunale di Palermo Antonio Balsamo, il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e i comandanti delle forze dell’ordine. Alla cerimonia anche Vincenzo Agostino, padre dell’agente Nino ucciso dalla mafia il 5 agosto 1982.
“Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, 39 anni fa – dice il sindaco Orlando – è stato chiamato a Palermo con l’obiettivo di far rispettare la legge. La sua rivoluzione nella lotta alla mafia, in uno Stato complice che lo ha isolato, è un esempio per quei cittadini onesti che in quel violento 1982 hanno visto spegnere le proprie speranze. Il suo sacrificio, però, non è stato vano perché la città, negli anni, ha saputo reagire alla violenza mafiosa portando avanti un cambiamento culturale”.
“Oggi è un’emozione conferire la cittadinanza onoraria all’Arma, in un giorno speciale di memoria e impegno nel quale ricordiamo anche la moglie del generale Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro, e l’agente DomenicoRusso, per dire grazie a tutti i carabinieri, donne e uomini, che quotidianamente sono impegnati nel contrasto ad ogni forma di illegalità”. Successivamente il primo cittadino ha preso parte alla santa messa celebrata in cattedrale dall’arcivescovo Corrado Lorefice.