Dopo la pausa dovuta all’emergenza pandemica, torna “I cantieri dell’identità. Paesi, borghi e piccole patrie di Sicilia”, il progetto dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana che ha lo scopo di monitorare e mettere in rete, in un circuito virtuoso, le identità locali siciliane, con particolare riferimento ai paesi e ai borghi dell’Isola con popolazione inferiore ai diecimila abitanti.
Dopo il primo appuntamento che si è tenuto nei mesi scorsi a Montalbano Elicona, in cui si sono riuniti i sindaci e gli assessori dei piccoli comuni della provincia di Messina, adesso è la volta delle “piccole patrie” della provincia di Palermo che, lunedì 26 luglio, dalle 18, saranno ospiti del borgo madonita di Geraci Siculo, reduce dalla importante competizione del “Borgo dei borghi”, in cui ha conseguito il secondo posto.
L’incontro, coordinato dalla professoressa Fulvia Toscano, si terrà nella splendida sede del Convento degli Agostiniani, alla presenza dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, del sindaco di Geraci Siculo, Luigi Iuppa, insieme a Pippo Simone, vice presidente nazionale de “I borghi più belli d’Italia” e Salvatore Bartolotta, coordinatore regionale de “I borghi più belli d’Italia” in Sicilia.
I protagonisti saranno i sindaci, gli assessori, le associazioni, gli operatori culturali, le pro-loco e gli enti territoriali che parteciperanno all’incontro, portatori delle loro esperienze, interlocutori privilegiati, cui è affidato il compito di evidenziare la forza della specificità del loro territorio e la potenzialità dello stesso, in una narrazione che vuole, da un lato, fare il punto sul già esistente, dall’altro promuovere nuove visioni e strategie per il futuro, in una ritrovata sinergia con l’assessorato dei Beni culturali e dell’Identità siciliana. La tutela e, al contempo, la promozione della Identità dei paesi siciliani, le nostre “piccole patrie”, è uno degli obiettivi primari dell’assessorato, una sfida che mira a coniugare difesa, non nostalgica, delle tradizioni, e proiezione sostenibile del futuro, nel rispetto della Identità plurale della Sicilia, di cui proprio paesi e borghi costituiscono la vera, reale e non decantata, anima.
All’incontro del 26 faranno seguito altre iniziative per ognuna delle province siciliane, per dar voce e per porgere ascolto ai veri protagonisti dei diversi territori, allo scopo di creare una capillare mappatura di risorse, progetti, come anche criticità da affrontare, avvicinando concretamente gli amministratori locali all’assessorato. Un’occasione importante, foriera di azioni efficaci e lungimiranti, all’insegna del dialogo tra pubblico e privato e della necessità della tanto agognata ripartenza.
“Lo scopo – sottolinea l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà – è muovere dalla nostra storia e della nostra tradizione, che oggi più che mai si esprime nell’identità dei luoghi e che diventa scommessa per il futuro. In questo, i paesi, i borghi, cioè le cosiddette ‘piccole patrie di Sicilia’, hanno un compito fondamentale che va oltre alla tutela dell’esistente, per guardare a una grande progettualità che sia in grado di tradursi in ‘economia culturale’ Il fascino di luoghi unici, di borghi medievali ancora poco conosciuti, è ciò che ha spinto alcuni paesi siciliani ad aggiudicarsi negli ultimi anni importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Il futuro della Sicilia passa per la valorizzazione del cuore pulsante rappresentato dai nostri borghi”.