Non sarebbe stato un parto ma un massacro. “Ho fatto tutto da sola”, avrebbe confessato la 17enne madre del neonato trovato morto ieri a Trapani col cranio fracassato. A poche ore dal presunto delitto, la ragazza avrebbe detto di averlo fatto perché avrebbe avuto paura di rivelare ai suoi genitori la gravidanza. Alla madre che la vedeva ingrassare avrebbe raccontato di avere problemi alimentari. Pare, il condizionale è d’obbligo, che il parto sia avvenuto nella sua cameretta dove, dopo aver messo alla luce il neonato, avrebbe strappato il cordone ombelicale, infilato il piccolo in un sacco di plastica e in preda alla disperazione lo avrebbe lanciato fuori dalla finestra del quinto piano ancora avvolto nella placenta.
“Ho fatto tutto da sola – avrebbe detto la 17enne agli inquirenti nella tarda serata di ieri – mia mamma dormiva, mio padre ha accompagnato mia sorella a scuola, poi è andato a prendere la collaboratrice domestica”. Al vaglio della Procura ordinaria di Trapani c’è la posizione della madre. I magistrati vogliono appurare la veridicità del racconto della ragazza. L’inchiesta sull’omicidio è coordinata dalla pm della Procura dei minori Claudia Caramanna. Il gip del Tribunale dei minori di Palermo deciderà lunedì sulla convalida dell’arresto.