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In 1000 al rave party tra alcol e droga, ora è paura per il focolaio di variante Delta

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Nonostante il sospetto di un focolaio Covid di variante Delta,un migliaio” di giovani si sono dati appuntamento a Maleo, comune tra il Lodigiano e il Cremonese, dove nel corso della settimana si sono verificati i contagi. Il rave party, non autorizzato, è iniziato sabato sera in un’ex cava dismessa della zona vicina a Codogno, città simbolo della prima ondata della pandemia. “Quando si potrà intervenire in sicurezza cercheremo di identificare gli organizzatori di questo evento” che non ha rispettato le norme anti Covid, spiegano le forze dell’ordine.

IL SINDACO. “Fa molto male vedere tantissime persone, almeno 700, tutti giovanissimi fregarsene delle normative Covid e stare senza mascherina con un rischio contagi molto forte. Fa male perché abbiamo fatto tanti sacrifici e ho pensato ai tanti morti per coronavirus”, afferma il sindaco di Maleo (Lodi) Dante Sguazzi.

Una festa quando l’emergenza è ben lontana da finire. “A contagi siamo messi male: siamo in controtendenza rispetto al trend provinciale e nazionale. Abbiamo un focolaio di 11 positivi tre dei quali del ceppo Delta, si tratta di due nuclei familiari allargati e l’ipotesi dei sanitari è che lo siano anche gli altri contagiati”. L’auspicio è “che non si ripeta più” e che dal rave non si crei un nuovo focolaio. “Sono stato sul posto fino alle 5,30: stanotte la situazione era bella movimentata con almeno 700 persone che sono arrivate in macchina o camminavano lungo le strade dopo essere scese dal treno a Codogno. Poco prima delle 14 ho sentito i carabinieri e ora è tutto abbastanza tranquillo con i ragazzi che stanno defluendo”, racconta il primo cittadino che ha incrociato “tanti giovanissimi, gente mai vista, con accenti lombardi diversi che non sapevano neanche in che comune fossero”.

L’area in cui è stato organizzato clandestinamente il rave è “privata, è un’ex cava dismessa, una zona recitata ma hanno divelto il cancello. Ho visto ragazzi alterati da alcol e stupefacenti che voleva evadere e sballarsi, alle 5 continuava ad arrivare gente. Ora a noi resta l’immondizia da raccogliere in zona e la preoccupazione di nuovi contagi”.

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