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Inchiesta Girgenti Acque, indagati pure Miccichè e Scoma

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Ci sono anche nomi eccellenti tra gli 84 indagati nell’ambito dell’inchiesta su Girgenti Acque che all’alba di oggi ha portato all’arresto di 8 persone, tra cui l’ex patron della società Marco Campione. Tra gli indagati spicca il nome di Gianfranco Miccichè, a cui viene contestata l’ipotesi di reato di violazione della legge sui finanziamenti elettorali da parte di enti pubblici e società.

Secondo la Procura di Agrigento, Miccichè, che è commissario di Forza Italia in Sicilia, avrebbe ricevuto da Campione “contributi elettorali, spese di viaggi e soggiorni in violazione a quanto previsto dall’art. 7 comma 2 Legge n. 195/1974″. Indagato anche l’ex forzista e oggi in Italia Viva Francesco Scoma, accusato per lo stesso reato. Indagati anche l’ex presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi e l’ex prefetto di Agrigento Nicola Diomede che si era dimesso nel 2018, dopo la notifica dell’avviso di garanzia.

Pronta la replica di Gianfranco Miccichè che afferma di aver scoperto di essere indagato dai giornalisti e parla di “sistema distorto. Io indagato? Fesserie, ho documentato tutti i contributi elettorali. Ho ricevuto da Girgenti Acque 25 mila euro, è tutto documentato se la Procura mi avesse chiamato prima avrei spiegato tutto”. E su Francesco Scoma, indagato con lui, in quanto mandatario elettorale: “Scoma non c’entra nulla. Posso non volerlo come sindaco ma nel 2017 si è comportato con ordine e precisione. Per fortuna che c’era lui. Che ha consegnato tutto. Si è fatto consegnare tutti documenti, ci sono pure i centesimi”. E conclude: “Pazienza, poco fa ho detto al mio staff che dopo 27 anni che faccio politica doveva capitare una cosa…”.

Nello specifico a Miccichè, candidato alle Regionali in Sicilia nel 2017, e al deputato Francesco Scoma, oggi Italia Viva, che all’epoca era mandatario elettorale di Forza Italia, viene contestata l’ipotesi di reato di violazione della legge sui finanziamenti elettorali da parte di enti pubblici e società “per complessivi euro 25 mila in violazione della legge 195/1974, senza che i contributi fossero stati regolarmente inscritti nel bilancio della Hydrotecne Srl”.

Per quanto riguarda invece Marco Campione “è stato in grado di muoversi con grande abilità e spregiudicatezza – scrive il gip nella misura cautelare – stringendo legami con politici, anche a livello nazionale, con amministratori pubblici, con uomini delle istituzioni, i quali, nel corso degli anni, si sono adoperati per garantire a Campione una ampia tutela e per agevolarne illegittimamente i molteplici interessi economici, ottenendone in cambio favoritismi clientelari, realizzati attraverso le numerose assunzioni alla Girgenti Acque o presso la controllata Hydrotecne, società di cui Campione costituiva il dominus”. 

 

 


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